Siamo soltanto a marzo ma è già tempo di iniziare a capire quali sono effettivamente le mosse che potrebbero essere fatte durante la sessione di calciomercato, monitorando giocatori da acquistare e quelli da riportare a casa, come nel caso dei prestiti. La Juventus ha infatti diverse pedine sparse in giro per lo Stivale che potrebbero essere richiamati o utilizzati in occasione di scambi più importanti.
Uno dei calciatori ad essere maggiormente monitorato è Fabio Miretti, attualmente in prestito al Genoa. Il classe 2003 ha subito una sorta di rivitalizzazione da parte di Patrick Vieira che lo ha avanzato nella sua posizione in campo. Da mezzala, infatti, il giovane talento italiano è stato spostato più avanti a centrocampo, quasi in un ruolo da seconda punta in tandem con Pinamonti.
In questo nuovo ruolo, Miretti sta stupendo ed è proprio per questo motivo che la Juventus lo starebbe tenendo sotto osservazione. Come riportato da Tuttosport, in occasione di Genoa-Lecce, la società bianconera manderà un osservatore per valutare non solo la crescita del prodotto del vivaio, ma anche per tenere d’occhio Morten Frendrup, centrocampista e pedina fondamentale dello scacchiere del Grifone.
Juventus, Miretti sacrificato per Frendrup?
Morten Frendrup è seguito ormai da tempo dalla Juventus, che già nella scorsa sessione di calciomercato estiva provò l’assalto. Per arrivare al danese dunque, la società torinese potrebbe pensare di utilizzare il cartellino di Miretti per abbassare le pretese economiche del Genoa. La trattativa però potrebbe rivelarsi piuttosto complicata: già durante lo scorso gennaio l’Atalanta tentò il Grifone con un’offerta da 18 milioni di euro, proposta però rispedita al mittente.
La Juventus, però, che potrebbe perdere Douglas Luiz a giugno dato lo scarso adattamento del brasiliano alla causa bianconera, avrebbe messo nel mirino Morten Frendrup proprio per via della sua enorme duttilità e della conoscenza a menadito del campionato italiano. Per una pedina così importante il Grifone potrebbe decidere di non scendere a compromessi e non accettando proposte inferiori ai 20 milioni di euro.