Alle ore 20:45 del 18 maggio andrà in scena la partita tra Juventus e Udinese, valida per la 37ª giornata di Serie A. Una sfida importante per gli uomini di Igor Tudor che proveranno a conquistare tre punti nell’ultima sfida del campionato tra le mura dell’Allianz Stadium.
Il tecnico croato ha parlato oggi in conferenza stampa, analizzando tutti gli aspetti principali della partita e sottolineando le condizioni dei suoi giocatori: “La squadra sta bene e si è allenata bene. Abbiamo avuto il tempo giusto per fare bene, anche stamattina stavano bene. Gatti però può fare al massimo quello che ha fatto contro la Lazio. Vediamo Kelly. Sulla tattica preferisco non rispondere per non aiutare gli avversari”.
Poi continua: “È difficile per me parlare del mio operato. Per me si è fatto un buon lavoro date le problematiche affrontate. Giusto dire che non abbiamo mai avuto Koopmeiners e Gatti, poco Cambiaso e Kelly. Due partite le abbiamo giocate in 10. Abbiamo fatto buone partite e contro il Parma non meritavamo di perdere. Ho sempre avuto sensazioni positive. Poi dobbiamo sempre essere esigenti e cercare di vincere, ma tutti hanno dato ciò che potevano. Quando sono arrivato la squadra era nel buco più profondo. La squadra era in un momento difficile e grazie al lavoro ne sono usciti fuori in breve tempo”.
Juventus, Tudor: “Sarà difficile, non mi sento inferiore a nessuno”
Tudor prosegue il suo intervento parlando anche di Vlahovic e Thuram: “È sempre una grande occasione per tutti. Vlahovic è un giocatore importante che ha avuto dei problemi fisici. Ora è tornato e ci darà una grande mano. Yildiz invece ha sofferto tanto ed è un giocatore fondamentale per la nostra rosa. Se temo la fisicità dell’Udinese? Ho visto all’Udinese fare grandi partite, come quella a Napoli. Sarà super difficile e non si potrà sbagliare nulla”.
E ancora: “Penso sia giusto dire le cose dal mio punto di vista. Non voglio trovare scuse ma è giusto dirlo. Questa squadra al completo è forte e può combattere contro tutti. Io ora vivo alla giornata, mi godo tutto e soffro. Voglio sentire la fiducia dei calciatori e io mi nutro di questo, è il bello della vita da allenatore. Poi se mi chiedete se mi sento inferiore a qualcuno, rispondo di no. Non mi sento inferiore a nessuno“