La Juventus è tornata a vincere davanti i propri tifosi all’Allianz Stadium, in una cornice completamente diversa a quella a cui ormai eravamo abituati fino ad un paio di mesi fa. E invece la sfida contro il Lecce, vinta con il risultato di 2-1, ha messo in mostra elementi importanti di recupero e di crescita, che hanno spinto i tifosi a fare ancora più rumore per sostenere la propria squadra.
Con un calcio abbastanza semplice, e non si intende nella qualità, ma piuttosto nella facilità nel trovare vie di uscita, Igor Tudor ha portato a casa altri tre punti e riaperto ufficialmente la corsa alla Champions League, riportandosi alla terza posizione in classifica, in attesa dei match odierni, in cui si sfideranno Atalanta e Bologna da una parte e Lazio e Roma dall’altra. Insomma, con il tecnico croato le prospettive di poter raggiungere l’ultimo obiettivo stagionale si fanno sempre più nitide, anche grazie alla mentalità trasmessa ai propri uomini, alcuni di essi come rinati sotto la sua guida.
Il primo tempo del match contro il Lecce è stato brillante, con un gol arrivato pochi minuti dopo il fischio finale e con quello di YIldiz arrivato dopo un’azione importante creata prima da Thuram e rifinita egregiamente da Dusan Vlahovic, che con due assist, si riprende il cuore dei tifosi, dimostrando di essere tornato a giocare con e per la squadra.
Juventus, Tudor porta ottimismo: ma non è tutto risolto
E se nel primo tempo di gioco si è vista una Juventus piena di energia e desiderosa di sbaragliare il Lecce, nella seconda frazione di gioco il ritmo è inesorabilmente calato, tanto da portare gli ospiti a prendere più di una volta il pallino del gioco, approfittando anche degli errori di Thuram e di Kelly, da cui poi è nato il gol della bandiera di Baschirotto.
La partita contro il Lecce rappresenta dunque la doppia faccia della Juventus di Igor Tudor, una squadra piena di qualità che però devono trovare non solo una collocazione, ma anche una certa continuità per tutti e 90 minuti di gioco, per evitare di subire l’avversario e ritrovarsi a soffrire nelle fasi finali della sfida.