Il campionato procede spedito verso la conclusione e la Juventus si prepara ad affrontare una sfida decisiva contro la Roma che potrebbe indirizzare i bianconeri verso la conquista del quarto posto, con a capo Igor Tudor. Il tecnico croato ha provato a dare un’impronta diversa alla squadra, come visto anche nel match contro il Genoa, cercando di cacciare via tutti i malumori che si erano creati nell’ultimo periodo della panchina di Thiago Motta.
Ed è proprio l’allenatore italo-brasiliano che, a poche settimane dal suo esonero, ha deciso di parlare per raccontare le sue sensazioni circa il progetto cessato a stagione in corso e lo ha fatto ai microfoni del Corriere della Sera: “Sicuramente sono deluso perché non è andata come speravamo, soprattutto in Coppa Italia e Champions League. Però non sono assolutamente d’accordo quando sento parlare di un fallimento: il nostro lavoro è stato interrotto quando eravamo ad un solo punto dal quarto posto che era il nostro obiettivo principale”.
Poi continua: “In una squadra come la Juventus la vittoria deve essere un imperativo, ma nelle ultime due partite non abbiamo fatto bene e loro hanno scelto legittimamente un’altra strada. Questa nuova squadra avrebbe avuto bisogno di meno infortuni e più tempo. Nelle ultime due partite abbiamo giocato male e cambierei le mie scelte, ma chi dice che lo spogliatoio era contro di me è un bugiardo. Sono cose inaccettabili e non è vero. Alla Juve ho avuto un ottimo rapporto con tutti i giocatori, dal punto di vista umano e professionale.“

Juventus, Thiago Motta: “Mai discusso con Giuntoli, per vincere serve fiducia”
Thiago Motta ha continuato il suo intervento smentendo le voci circa un presunto litigio con Giuntoli avvenuto negli spogliatoi a seguito del match contro la Fiorentina: “Mai, Mai. Questo modo di agire nell’ombra è indecente. Sono proprio bugie che non voglio lasciar passare. C’è sempre stata sintonia, anche sul mercato e abbiamo concordato le scelte per rinforzare la squadra”.
E ancora: “Non mi sono nemmeno mai sentito tradito dalla squadra; abbiamo cercato di fare meglio e ci dispiace non esserci riusciti. I social alterano la realtà e oggi tutto quello che non si dice pubblicamente sembra che non esista. Invece per me sono veri e importanti i messaggi ricevuti in via privata, cosa fatta da tanti di loro”.
Poi conclude parlando dei singoli giocatori, sottolineando il rapporto con Yildiz e Vlahovic: “Koopmeiners è stato caricato di troppe attese, ma sono sicuro che riuscirà a fare meglio. Il mio rapporto con Vlahovic era buono, ma allo stesso tempo è normale gli sia pesato il fatto di non scendere in campo. Se non giocava non era felice, ma ha sempre rispettato le mie scelte. Non è mai successo che io abbia detto a Yildiz di sentirsi Messi, penso che avrà un futuro da protagonista. L’obiettivo e il compito del club era quello di ringiovanire la rosa e Danilo sapeva che stavano emergendo giocatori come Savona, una concorrenza che lui ha sempre accettato. Con l’infortunio di Bremer, poi, è diventato tutto più difficile”.