Il futuro di Weston McKennie sembra sempre più lontano dalla Serie A. Secondo quanto riportato da Matteo Moretto, esperto di calciomercato, il texano non rinnoverà il contratto in scadenza a giugno 2026 e potrebbe salutare nei prossimi mesi, con la Major League Soccer pronta ad accoglierlo.
Rinnovo congelato e futuro negli Stati Uniti
L’esperienza europeo per il classe 1998 potrebbe concludersi al termine della prossima stagione. I contatti tra le parti ci sono stati, ma soltanto a livello verbale. La trattativa per il rinnovo si è infatti interrotta per la mancata intesa sulle commissioni richieste dagli agenti del giocatore, portando ad un effettivo congelamento dell’operazione. In attesa di sviluppi, lo scenario di una separazione resta concreto.
Tuttavia, l’addio non dovrebbe arrivare già a gennaio. McKennie, salvo sorprese, resterà fino al termine della stagione per poi salutare i bianconeriin estate. Un ritorno negli Stati Uniti che avrebbe anche un significato simbolico: il “centrocampista” potrebbe ripartire proprio nell’anno dei Mondiali in casa.
McKennie, un jolly imprescindibile per Spalletti
Nel sistema di gioco di Luciano Spalletti, il texano rappresenta una risorsa preziosa. Seppur passi spesso inosservato, McKennie offre equilibrio, disponibilità, sacrificio e un rendimento costante. La sua duttilità lo rende uno dei primi nomi nelle rotazioni del tecnico.
Una sua eventuale partenza sarebbe una perdita significativa per il club. Il texano è un titolare fisso e, attualmente, non esiste in rosa un vero sostituto con le sue stesse caratteristiche. Per competere nelle posizioni che contano nella classifica sarà necessario individuare un profilo all’altezza.
Il caso Pisa: McKennie simbolo di sacrificio e duttilità
La gara contro il Pisa è l’esempio perfetto in cui il calciatore è riuscito ad esprimere la sua duttilità. McKennie ha iniziato il match sulla fascia di sinistra, per contrastare un esterno di spinta come Idrissa Touré. Con l’ingresso di Edon Zhegrova al 60′ minuto, Spalletti lo ha spostato sulla destra, cambiandogli riferimenti e compiti tattici nel corso della stessa partita.
In fase di non possesso, il texano ha agito da quinto di destra a tutta fascia, garantendo copertura e intensità. Nella gestione del pallone, invece, si alzava per affiancare Jonathan David come seconda punta, contribuendo nel gioco offensivo. Pur non essendo sempre preciso nell’ultimo passaggio, la sua prestazione è stata comunque di alto livello: uno dei migliori in campo insieme a Pierre Kalulu.
Cambiare posizione, avversari e compiti all’interno dei 90 minuti significa, di fatto, giocare “una partita nella partita” e McKennie lo ha fatto con la solita naturalezza.
Un vuoto da colmare: tra limiti della rosa e l’interesse della Fiorentina
Il calciomercato estivo 2025 ha già privato la Juventus di diversi interpreti che, in caso di necessità, avrebbe potuto ricoprire il ruolo di McKennie: da Nicolò Savona ad Alberto Costa, passando per Timothy Weah a Nico González. Uscite che oggi rendono ancora più complicata la sua eventuale sostituzione. Joao Mario, arrivato in estate, non ha convinto e potrebbe già partire a gennaio. Andrea Cambiaso rende meglio sulla sinistra, mentre Juan Cabal è spesso fermo a causa degli infortuni. Filip Kostić, nonostante qualche sprazzo positivo, non sembra ancora pronto per essere un titolare fisso.
Nel frattempo, il nome di McKennie stuzzica anche l’attenzione del nuovo direttore sportivo della Fiorentina, Fabio Paratici, che conosce bene il giocatore dai tempi della Juventus. Un interesse da monitorare, anche se al moneto la pista MLS resta la più concreta.

