Tra gli osservati speciali in ottica calciomercato c’è Dan Ndoye, esterno d’attacco made in Bologna. Giuntoli starebbe continuando il pressing per portare il classe 2000 alla Juventus, anche se il suo arrivo sarebbe ricollegato ad una condizione. Secondo quanto riportato da Tuttomercatoweb, il giocatore potrebbe essere particolarmente gradito a Conte, possibile nuovo tecnico bianconero almeno per quanto concerne le indiscrezioni circolate negli ultimi giorni.
L’interesse della Juventus, seppur importante, dipenderebbe dunque anche dall’affare panchina e da come si evolverà il tutto, compresa la gara contro il Venezia. Nonostante ciò, Ndoye resta un osservato speciale in virtù della duttilità tattica che ha dimostrato nell’esperienza rossoblù. Una caratteristica che ingolosisce i bianconeri che anche quest’anno hanno testato l’allarme infermeria specialmente nelle gare più importanti.
In attesa di scoprire come si evolverà la situazione, la volontà del Bologna è di cedere il giocatore. Lo stesso Ndoye sarebbe oramai pronto a fare il saltoNdoye, Bologna di qualità, possibilità coerente con le richieste di mercato che giungeranno a fine stagione. Tuttavia, con la cessione del centrocampista i rossoblù mirano a monetizzare, decisi a non scendere al di sotto di un determinato prezzo.
Juventus, Ndoye vale 25/30 milioni di euro
Il Bologna è pronta a rinunciare a Ndoye ma solo a una condizione: l’acquisto del cartellino del classe 2000 non andrà al di sotto dei 25/30 milioni di euro. Una cifra accessibile per la Juventus con o orfana di Champions League: forse proprio per questo motivo le indiscrezioni di un eventuale arrivo alla Continassa dell’esterno si fanno sempre più insistenti.
Come detto e ribadito, molto dipenderà anche da chi guiderà la panchina della Juventus il prossimo anno. Tuttavia, è possibile che i vertici stavolta decidano di agire in primo piano e non di affidare tutte le scelte di mercato al tecnico. L’esperienza recente nella gestione Motta ne è l’esempio? Difficile sapersi, ma il prossimo anno una cosa è certa: la dirigenza non può più sbagliare.