Il 2026 della Juventus non inizia con fuochi d’artificio, ma con il rumore ovattato delle scarpe sul campo della Continassa e con uno sguardo che, inevitabilmente, scivola verso l’infermeria. Archiviata la vittoria sul Pisa, i bianconeri hanno ripreso oggi il lavoro in vista della sfida casalinga contro il Lecce, primo appuntamento del nuovo anno solare. Un match che deve dare continuità, ma che arriva con qualche nuvola di troppo all’orizzonte.
Alla guida, con la sua consueta calma vigile, c’è Luciano Spalletti. L’allenatore osserva, prende appunti, misura ogni dettaglio. Perché gennaio è il mese delle scelte silenziose: quelle che non finiscono sui titoli, ma che spesso indirizzano una stagione.
Due assenze che non passano inosservate
L’allenamento odierno ha confermato ciò che già serpeggiava nei corridoi del JTC: Francisco Conceição e Juan Cabal non hanno lavorato con il gruppo. Il portoghese ha proseguito con un programma differenziato, necessario dopo gli acciacchi muscolari accusati nel post-Roma. Nessuna lesione, ma fastidi sufficienti a imporre cautela. In un sistema che vive anche di strappi e imprevedibilità sugli esterni, la sua eventuale assenza toglierebbe a Spalletti una risorsa capace di rompere gli equilibri negli ultimi metri.
Situazione simile, per dinamica se non per ruolo, quella di Cabal. Il colombiano continua il recupero personalizzato dopo aver saltato Roma e Pisa per affaticamento muscolare. Nulla di allarmante, ma abbastanza per ridurre il margine di manovra sulla fascia sinistra, soprattutto in una fase della stagione in cui le rotazioni diventano fondamentali.
La prudenza prima di tutto
La sensazione, alla Continassa, è che non ci saranno forzature inutili. I prossimi allenamenti saranno decisivi per capire se uno o entrambi potranno rientrare in lista convocati. Spalletti lo sa bene: una partita non vale un rischio che può trasformarsi in un problema più serio nel medio periodo. E gennaio, con il suo calendario fitto e il mercato alle porte, non perdona leggerezze.
Senza Conceição, la Juventus dovrebbe ridisegnare la catena di destra, affidandosi a soluzioni più conservative. Senza Cabal, le alternative difensive si assottigliano. Scenari che non spaventano, ma che obbligano a pensare una partita meno istintiva e più ragionata.
Il Lecce come primo banco di prova
Contro il Lecce servirà una Juve concreta, più che scintillante. Vincere per iniziare l’anno col piede giusto, sì, ma anche gestire le energie e proteggere chi non è al cento per cento. È il paradosso delle grandi squadre: dover essere forti anche quando non possono permettersi di esserlo fino in fondo.
Il 2026 bianconero comincia così, tra ambizione e cautela. E, come spesso accade, la prima vera partita non si gioca solo sul prato dell’Allianz Stadium, ma nelle scelte, invisibili ma decisive,. fatte una settimana prima, alla Continassa.

