Dopo la pesante sconfitta per 5-2 subita contro il Manchester City, Igor Tudor si è presentato in sala stampa con il volto serio e le parole misurate. Il tecnico bianconero ha analizzato la gara con lucidità, senza cercare alibi, ma non ha nascosto le difficoltà incontrate dalla Juventus, schiacciata dalla forza e dalla qualità degli uomini di Guardiola.
Weah e Mbangula fuori: “Scelta legata al mercato”
Tra le domande più attese, quella sull’esclusione dai convocati di Timothy Weah e Samuel Mbangula, che ha fatto discutere ancor prima del fischio d’inizio. I due, messi sul mercato dalla Juventus, erano in trattativa con il Nottingham Forest, ma la destinazione non sembra convincerli del tutto. Tudor, sull’argomento, ha chiuso rapidamente la questione: “Abbiamo preferito non convocarli per questioni di mercato, basta così.”
Una frase secca, che conferma l’intenzione del club di accelerare le operazioni in uscita prima di entrare nella seconda fase del ritiro. Entrambi i giocatori, al momento, restano in attesa di sviluppi.
Tudor: “City da titolo. Abbiamo sofferto e va accettato”
Passando all’analisi del match, Tudor ha elogiato la qualità degli avversari, sottolineando come il Manchester City sia, a suo giudizio, il grande favorito per la vittoria del Mondiale per Club: “È una squadra di altissimo livello, negli ultimi dieci anni ha fatto cose meravigliose, con la miglior proposta di calcio in assoluto. È difficile giocare contro di loro, abbiamo sofferto tanto e va accettato”.
Una presa d’atto sincera, che però lascia aperti diversi interrogativi sull’effettiva capacità della Juventus di competere a questi livelli, soprattutto quando il contesto si alza e la pressione cresce.
“Difficile fare meglio. La differenza si è vista”
Nessuna critica diretta ai suoi, ma una riflessione lucida su quanto visto in campo. Tudor ha spiegato che la squadra aveva preparato un certo tipo di atteggiamento, ma che non è riuscita a metterlo in pratica: “Volevamo andare alti a rubare palla, ma non ci riuscivamo. Allora ci siamo abbassati, ma abbiamo sofferto comunque. In queste condizioni, fare meglio non era semplice. Per crescere, dobbiamo essere al completo, freschi e avere anche un po’ di fortuna. Oggi, la differenza è abbastanza grande”.
Un’ammissione chiara: la Juventus ha provato, ma non è bastato. Il livello degli avversari ha evidenziato un divario netto, su cui ora la squadra dovrà lavorare per provare a colmarlo nei prossimi impegni.