Luciano Spalletti ha chiuso il cerchio delle scelte offensive in vista della trasferta più insidiosa della stagione: Bodo/Glimt-Juventus, sul sintetico norvegese e in condizioni climatiche estreme. Con l’emergenza in difesa che obbliga a soluzioni forzate, l’allenatore bianconero ha preferito non toccare l’unico reparto in cui può ancora permettersi idee: l’attacco.
La decisione centrale riguarda Weston McKennie, ancora una volta avanzato sulla trequarti. Una scelta che conferma quanto il tecnico consideri l’americano un’arma tattica preziosa, capace di riempire i mezzi spazi, cucire gioco e inserirsi in area con tempi difficili da leggere per le difese avversarie. In un match che richiederà impatto fisico, ritmo e lettura rapida, Spalletti lo considera imprescindibile.

Conceicao accanto a McKennie
Al suo fianco agirà Francisco Conceicao, preferito a Kenan Yildiz. Il gol segnato in Nazionale, la capacità di accelerare sul breve e un gioco meno influenzabile dal freddo hanno convinto Spalletti a schierarlo dal primo minuto. I due formeranno una trequarti “a contrappesi”: potenza e inserimenti da un lato, dribbling e imprevedibilità dall’altro.
Openda riferimento centrale
La vera sorpresa riguarda la scelta del centravanti. Nonostante una crescita costante, Vlahovic verrà risparmiato. Spalletti vuole proteggere il serbo dal rischio di affaticamenti e preferisce puntare su un attaccante più esplosivo e più adatto a giocare in profondità sul sintetico: Loïs Openda.
Il belga, finora a secco, ha una chance enorme per sbloccarsi. Pagato complessivamente 44 milioni tra prestito e riscatto, è chiamato a lasciare finalmente il segno. McKennie e Conceicao avranno il compito di farlo giocare fronte alla porta, sfruttando il suo attacco allo spazio.

Yildiz risparmiato
La scelta di lasciare inizialmente fuori Kenan Yildiz non è punitiva. Spalletti lo considera «centralissimo», ma il gelo artico di Bodo e la fisicità degli avversari lo rendono un profilo da inserire a gara in corso, quando gli spazi aumenteranno e il ritmo calerà. Il tecnico conta su di lui per cambiare l’inerzia nella seconda parte di gara.
Una Juventus costruita per sopravvivere al sintetico
A Bodo serviranno gamba, contrasti, seconde palle e capacità di adattarsi alle condizioni peggiori. Tutte caratteristiche che hanno spinto Spalletti a disegnare una Juventus muscolare, verticale e pronta a colpire in transizione. McKennie trequartista è la chiave di volta di un piano partita che nasce da un presupposto semplice: la qualità non basta, servono uomini che reggano il peso del contesto. E nel gelo norvegese, l’americano è uno dei pochi volti sicuri cui Spalletti può affidarsi.

