Juve, scatta l’allarme: confronto a Vinovo e patto interno per cambiare rotta subito

Dopo il pareggio del Franchi, giocatori e staff hanno riconosciuto che così non basta: la corsa al quarto posto è in bilico e serve una svolta immediata.

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È servito il silenzio dello spogliatoio del Franchi per capire davvero la portata del momento. La Juventus ha incassato l’ennesimo pareggio della stagione e Luciano Spalletti, a caldo, non ha mascherato il problema: “Siamo sotto il livello di calcio che dobbiamo esibire… Se non si alza il livello faremo sempre questi risultati”. Parole dure, lucide, pronunciate dopo aver visto una squadra delusa, quasi svuotata.

Il giorno dopo, a Vinovo, lo scenario si è fatto ancora più chiaro. Durante l’allenamento sul campo sintetico, utile per preparare la trasferta norvegese, è andato in scena un confronto serrato: uno scambio di sguardi, poche parole, ma un messaggio univoco. Di questo passo, il quarto posto è un obiettivo remoto, soprattutto considerando la continuità delle rivali dirette. Lo ha riportato Tuttosport, descrivendo un gruppo finalmente consapevole della piega che la stagione potrebbe prendere.

Un patto per cambiare marcia

Il confronto ha avuto un effetto netto: nessuno si è tirato indietro e tutti hanno riconosciuto le proprie responsabilità. È lì, a Vinovo, che è nato un patto interno. Un impegno collettivo, tecnico e mentale, a sacrificare tutto pur di invertire la rotta immediatamente.

Spalletti ha accolto questo segnale come un punto di ripartenza, non come un semplice gesto simbolico. Il tecnico sa che non esistono scorciatoie: la Juventus può uscire dal limbo solo cambiando regime, alzando intensità, ritmo, coraggio e qualità. “Il fatto di averli visti così dispiaciuti mi fa ben sperare” aveva detto dopo Firenze. E ciò che ha visto il giorno dopo sembra avergli dato ulteriore conferma.

La Champions come obbligo morale

Nessuna ambiguità, nessun piano alternativo: la Juventus considera la qualificazione in Champions League un obiettivo inderogabile. Non è solo una necessità tecnica o economica, ma un traguardo indispensabile per dare senso alla stagione.

Per centrarlo, però, servirà una sterzata immediata. Il viaggio in Norvegia, la gestione delle prossime settimane, la capacità di trasformare questo patto in prestazioni concrete: tutto passa da qui. La Juventus ha capito che il tempo dei rimandi è finito. E ora deve dimostrarlo.

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