Da socio di minoranza a possibile protagonista nella stanza dei bottoni. La Juventus si prepara a un autunno cruciale sul piano societario e a movimentare la scena, questa volta, non sono le voci di mercato ma le manovre di Tether, colosso della finanza digitale. Dopo aver superato la soglia del 10% delle azioni, l’azienda guidata da Paolo Ardoino si appresta a entrare direttamente nel cuore della governance bianconera.
Ardoino rompe il silenzio: “Presenteremo una lista per il CdA”
L’annuncio è arrivato dallo stesso CEO di Tether, che su X (l’ex Twitter) ha risposto a un tifoso juventino lasciando pochi dubbi sulle intenzioni del gruppo. «Presenteremo una lista di candidati per il CdA», ha scritto Ardoino, confermando così l’intenzione di passare da investitore strategico a soggetto attivo nella definizione delle politiche interne del club.
Un messaggio sintetico ma dal peso specifico enorme: la società fintech, diventata in pochi mesi uno dei principali azionisti della Juventus, intende ora incidere concretamente nelle scelte gestionali, portando nel board figure legate al mondo dell’innovazione tecnologica, della trasparenza finanziaria e della crescita internazionale del brand.
Verso l’assemblea di novembre
Il nuovo Consiglio di Amministrazione sarà rinnovato durante l’assemblea degli azionisti prevista a novembre – con il 7 novembre come data chiave per la presentazione ufficiale delle candidature – e la mossa di Tether apre scenari inediti. Dopo un lungo periodo di transizione, segnato da cambiamenti profondi nel vertice dirigenziale, l’ingresso di un rappresentante del gruppo nel CdA rappresenterebbe un segnale di discontinuità e visione globale.
Paolo Ardoino, noto per la sua passione juventina e per il ruolo di primo piano nel mondo delle criptovalute e delle stablecoin, mira a imprimere un cambio di passo: una Juventus più aperta all’innovazione, più solida nella gestione economica e più proiettata verso mercati internazionali.
Con questa mossa, Tether ribadisce la volontà di essere molto più che un azionista silenzioso: vuole diventare parte integrante del nuovo corso bianconero, contribuendo con competenze e risorse a un progetto di rilancio che, dopo anni complessi, punta a restituire alla Juventus il ruolo di potenza sportiva e industriale che le compete.
La partita per il nuovo CdA è ufficialmente iniziata — e questa volta, più che sul campo, si gioca nei corridoi della governance.