Szczesny: “Alla Juventus tutto ha un peso diverso. A Barcellona ti alleni in modo differente”

Juventus e Barcellona sono caratterizzate da due mentalità, due ambienti e modi di lavorare diversi: l'ex bianconero Szczesny ha parlato delle differenze

Francesco Mazza
3 min di lettura

Nonostante l’iniziale addio al calcio giocato durante la scorsa estate, dopo qualche settimana Wojciech Szczesny ha scelto di tornare in campo con la maglia del Barcellona, dove ha vissuto una stagione sicuramente positiva. L’ex estremo difensore della Juventus ha parlato al canale YouTube Foot Truck, esprimendosi non solamente sulla sua prima annata con i blaugrana, ma facendo riferimenti anche al suo passato con la Vecchia Signora.

Queste le sue parole: A Barcellona giochi e ti alleni in un modo totalmente differente. Nelle partitelle a campo ridotto, tutti sono vicini l’uno con l’altro, leggi in anticipo dove sta calciando il giocatore e la posizione dei difensori. Queste partitelle possono essere utili per migliorare il gioco con i piedi, perché li risulta molto più facile, dal momento che tutti vogliono la palla. C’è anche un cambiamento culturale: mi trovo costantemente sotto pressione durante l’allenamento, tutti corrono verso di me. Non bisogna perdere tempo, perché se tutti vogliono la palla allora qualcuno si smarcherà”.

L’ex numero 1 bianconero si è poi soffermato su tutte quelle che sono le differenze rispetto alla Juventus, sottolineando come sia un ambiante completamente differente rispetto a quello catalano: Alla Juventus tutto era diverso: la formazione, l’organizzazione difensiva, gli obiettivi, l’ossessione per il risultato finale. Ogni sconfitta o ogni errore commesso pesa diversamente, ma valeva anche per i tanti complimenti dopo una grande parata”.

Szczesny: “A Barcellona tutti vogliono la palla”

E ancora riguardo la differente mentalità trovata a Barcellona: “Qui invece ho l’impressione che anche quando sbaglio, la squadra gioca così tanto bene che posso guardare avanti. Subiamo un gol? Va bene, ora dobbiamo segnarne due. Il peso di ogni singola sconfitta è completamente diverso. Il Barcellona la scorsa stagione sembrava la squadra a cui importasse meno del numero di gol subiti”.

Szczesny ha poi così concluso: Alla Juve se ricevevo palla sul piede sinistro, il difensore era a cinque metri da me ma si stava già girando dalla parte opposta, come se volesse che io rinviassi lungo anziché passarla a lui. Qui invece tutti mi vengono incontro e mi urlano di passargli la palla. Ad esempio è capitato che Pedri volesse la palla anche quando aveva sette avversari intorno a lui: io avevo da una parte Inigo Martinez, che è un difensore molto tecnico, dall’altra Cubarsì, c’era anche Balde, poi de Jong si avvicinava”.

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Fin da piccolo, lo sport è stata la mia passione e crescendo ho capito quanto possa essere fondamentale per sviluppare valori positivi nelle persone. Inoltre, credo che la comunicazione al giorno d'oggi sia fondamentale in qualsiasi ambito della nostra vita. Per questi motivi, mi piacerebbe specializzarmi nel campo del giornalismo sportivo, con una predilezione nell'ambito della telecronaca.
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