La Juventus si presenta alla lunga trasferta norvegese con la consapevolezza che la gara contro il Bodo/Glimt sarà un passaggio cruciale per la Champions League. Servono punti per consolidare la corsa ai playoff, e Luciano Spalletti, alla vigilia del match, ha tracciato un quadro schietto delle difficoltà che attendono i suoi.
“Il freddo? È uno svantaggio, ma la voglia farà la differenza”
Il tecnico non ha nascosto le insidie del contesto: il clima rigido, il vento tagliente e l’atmosfera dell’Aspmyra Stadion. Scherzando con i giocatori, ha ricordato loro che la gara non sarà semplicemente “dura”, ma “di più”. “Ho lavorato all’estero e conosco bene questo tipo di aria: è diversa dalla nostra. A volte non riesci nemmeno a tenere gli occhi aperti”, ha spiegato.
Spalletti ha raccontato anche un aneddoto personale: “Cinque anni in Russia, una figlia nata lì. Il freddo non mi spaventa, ma so che per molti può essere un fattore”. Per il tecnico, l’unico modo per annullare il gap ambientale è la determinazione: “La nostra voglia deve sopperire alle difficoltà”.
“Non così male come si vuol far credere”
Il tecnico ha voluto chiarire il giudizio sulle recenti prestazioni della Juventus, spesso al centro di critiche.
“Sembra che abbiamo fatto un mezzo disastro”, ha detto. “I giocatori non hanno fatto così male come si racconta. A Firenze il primo tempo è stato lento, ma la squadra ha provato a costruire”. Un messaggio a difesa del gruppo, ma anche un richiamo a una maggiore intensità nell’interpretazione delle gare.
Il nodo del campo sintetico: “Pagheremo qualcosa”
Il tema del terreno di gioco è centrale. A Bodo si gioca sul sintetico, e Spalletti lo considera un elemento che può incidere: “È una difficoltà reale: rimbalzi diversi, abitudini diverse. Sicuramente pagheremo qualcosa, ma dovremo adattarci”, ha spiegato. Il tecnico, però, vede anche un’opportunità: “Dopo aver affrontato queste squadre ci si abitua. Questo può darci soddisfazioni”.
Yildiz e i cali fisiologici: “Momenti naturali”
Spalletti ha parlato anche di Kenan Yildiz, protagonista di alcune prestazioni altalenanti:
“Non si può andare sempre al massimo. A volte si attraversano momenti naturali di flessione. Il riposo fa parte del gioco”. Un passaggio che evidenzia la volontà di proteggere il giovane, senza creare pressioni eccessive.
“Ci saranno cambi: il Bodo ti porta fuori posizione”
Sul piano tattico, il tecnico ha confermato che contro il Bodo ci saranno novità di formazione:
“Cambieremo qualche giocatore. Loro occupano bene gli spazi e ti portano in giro se non sei equilibrato”. Una scelta dettata anche dal bisogno di gestire energie e interpretare al meglio un match che richiederà intensità e lucidità. La Juventus parte per una sfida complessa, in un contesto ostile e contro una squadra che sul proprio campo ha costruito molte imprese. Spalletti lo sa e prepara i suoi senza maschere: servirà compattezza, carattere e la capacità di adattarsi. In Norvegia non sarà una partita qualunque.

