La 31ª giornata di Serie A ha aperto il suo sipario e tra i match più importanti della giornata è impossibile non nominare Roma-Juventus, che si terrà alle 20:45 del 6 aprile: una sfida importantissima per entrambe le squadre che ambiscono ad un posto in Champions League per centrare l’obiettivo stagionale. Igor Tudor cercherà di guidare la sua squadra ad una vittoria in trasferta, dopo i tre punti conquistati contro il Genoa, con l‘Allianz Stadium che è tornato a sorridere.
Il tecnico bianconero ha dunque tenuto la conferenza stampa alla vigilia della partita, analizzando tutti gli aspetti principali: “Questa settimana completa di lavoro è andata bene e io sono felice. Abbiamo lavorato sulle due fasi, sulla preparazione fisica e sui calci piazzati. Ho visto tutti i ragazzi disposti a lavorare bene. Il match contro la Roma è importante, ma non decisivo. I punti in palio sono sempre meno ed è per questo che è importante. Stiamo andando a giocare contro una squadra che sta facendo bene e sarà una gara difficile, ma noi dobbiamo pensare a noi stessi”.
Poi Tudor continua: “A me sono sempre piaciute le gare come Roma-Juventus. Le difficoltà ci sono ovunque, ma ci sono anche giocatori forti, è una squadra organizzata e credo che Ranieri abbia fatto la differenza”.

Roma-Juventus, Tudor: “Koopmeiners disponibile, facciamo le cose partita dopo partita”
Tudor si è poi concentrato sulle qualità della sua squadra e dei suoi singoli per poter raggiungere l’obiettivo: “Cambiaso e Douglas Luiz hanno recuperato, ma vanno in panchina. Sicuramente non giocheranno dall’inizio. Su Koopmeiners invece abbiamo parlato anche troppo. Ha fatto una bella settimana e ha tanta voglia. Nel calcio esistono alti e bassi e quelli forti alla fine ne escono sempre fuori e lui è uno di quelli. Ora dobbiamo pensare a fare le cose partita dopo partita. Dobbiamo lavorare su struttura, stile, fase difensiva. Dobbiamo essere compatti e aggressivi. La Juve non deve rinunciare a nulla. Spesso vengono date etichette agli allenatori, ma a volte non è così, anche a me ne hanno data una ma non voglio dirlo ora. Bisogna lavorare su tutto”.
E ancora: “Posso dire che ho trovato una squadra in un momento brutto, ma ci siamo rialzati, ora dobbiamo pedalare. Quanto tempo serve non lo sa nessuno. Yildiz lo conosco da 5-6 allenamenti. Per diventare campioni ci vuole costanza e si ottiene con la mentalità. Vedo un giovane serio e dedicato al calcio, è una buona partenza. Poi che abbia delle doti questo è evidente. Ma non bisogna accontentarsi, bisogna crescere sempre, è la chiave dei campioni veri, in una squadra piccola o nel Real Madrid. Yildiz deve lavorare, ma ha una buona base. Adzic è un ragazzo serio, per la formazione vedremo. McKennie è un jolly, è duttile e può giocare ovunque, ma per me è un centrocampista. Per me Conceicao puo anche stare più centrale in attacco, è rapido e molto intelligente. È un po’ più difficile rispetto a giocare in fascia, ma mi piace la sua mentalità, è uno tosto”.
A concludere il suo intervento Tudor parla del match: “Tutte le partite sono un esame, lo è la vita in realtà. La stiamo preparando con tutte le forze a disposizione e le giuste motivazioni, ma la vedo difficile, come tutte le partite di Serie A. Non si fanno calcoli, si dà tutto e basta. A una partita non si va annunciando di vincere, è un motto importante. Il sacrificio e la preparazione sono quello che contano. Poi la vittoria può arrivare con un episodio, un calcio piazzato o un colpo di fortuna. Quello che non deve capitare è che non siamo quello che prepariamo”.