Razzismo contro McKennie, la Juve reagisce con fermezza: arriva il comunicato ufficiale

Il club bianconero condanna gli insulti ricevuti dal centrocampista americano durante Juve–Parma: individuati e colpiti i responsabili grazie alla videosorveglianza.

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Un episodio grave, che sporca la cornice di una serata di calcio e che riporta al centro il tema del razzismo negli stadi. Durante Juventus–Parma, disputata lo scorso 24 agosto all’Allianz Stadium, Weston McKennie è stato bersaglio di insulti discriminatori provenienti dal settore ospiti mentre si allenava in campo al termine della partita. Una scena che ha subito destato indignazione e che non è rimasta senza conseguenze.

La Juventus ha diffuso una nota ufficiale con cui ha annunciato l’applicazione del cosiddetto “Gradimento”, misura prevista dal proprio Codice di Condotta, nei confronti dei tifosi del Parma ritenuti responsabili. Identificati grazie a un sistema di videosorveglianza d’avanguardia, dotato anche di telecamere multifocali, tre sostenitori crociati sono stati colpiti dal provvedimento che vieta loro l’accesso alle manifestazioni organizzate dal club bianconero.

La linea dura della Juventus

Il comunicato del club è netto: nessuna tolleranza verso episodi di razzismo. Una posizione già assunta in passato, quando disposizioni analoghe erano state applicate ai danni di alcuni tifosi ospiti in occasione di Juventus–Roma (dicembre 2023) e Juventus–Torino (novembre 2024). Stavolta, la condanna è arrivata immediata, a testimonianza di un impegno che va oltre le parole.

La società, nel ribadire il proprio sostegno a McKennie, ha riaffermato la volontà di difendere i propri calciatori e lo sport da ogni forma di discriminazione. Per la Juventus, non si tratta solo di rispettare un regolamento interno: è un segnale chiaro, un messaggio che vuole trasformare l’Allianz Stadium in uno spazio di calcio e passione, libero da odio e barriere.

Un passo importante in una battaglia che resta aperta e che coinvolge l’intero movimento calcistico: perché il talento, in campo, non conosce colore.

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