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Palladino-Juventus, l’alternativa giovane che intriga Comolli: resta in corsa se salta Spalletti, ma è una scelta rischiosa

3 min di lettura

Il tecnico svincolato piace alla dirigenza per idee e profilo moderno, ma la sua inesperienza in un top club lo rende una scommessa ad alto rischio.

La caccia al nuovo allenatore della Juventus prosegue senza sosta. Con Luciano Spalletti in pole position e un incontro decisivo in arrivo, la dirigenza bianconera, guidata da Damien Comolli, mantiene comunque aperte le opzioni alternative. Come confermato da Fabrizio Romano, il nome di Raffaele Palladino resta sul tavolo: il tecnico svincolato rappresenta la principale alternativa nel caso in cui la trattativa con l’ex CT della Nazionale dovesse complicarsi.

Palladino, la scommessa che piace a Comolli

Dopo l’esonero di Igor Tudor e la nomina temporanea di Massimo Brambilla, che siederà in panchina nel turno infrasettimanale contro l’Udinese, la Juventus punta a definire in tempi rapidi la nuova guida tecnica. E tra i profili valutati, quello di Raffaele Palladino continua a esercitare fascino su Comolli.

L’ex allenatore di Monza e Fiorentina, oggi libero, incarna l’idea di un calcio propositivo, organizzato e moderno. È il simbolo della “scommessa giovane” che la Juventus potrebbe decidere di abbracciare per aprire un nuovo ciclo, proprio come accadde anni fa con Thiago Motta.

Svincolato e con richieste economiche contenute, Palladino rappresenta una soluzione contrattualmente semplice e più sostenibile rispetto ai profili più blasonati. Ma il suo nome non è solo una scelta d’emergenza: piace per mentalità, approccio al lavoro e capacità di valorizzare i giovani.

I punti di forza e le incognite

Palladino ha mostrato personalità e idee chiare sin dai tempi di Monza, dove riuscì a trasformare una squadra inesperta in un gruppo competitivo, capace di affrontare a viso aperto anche le big del campionato. La sua gestione ha messo in risalto doti da stratega e comunicatore, qualità che a Torino non passano inosservate.

Tuttavia, il suo profilo porta con sé anche delle incognite. Palladino non ha mai allenato un top club né gestito la pressione di una piazza abituata a vincere e a chiedere risultati immediati. La Juventus, ferita e in cerca di una rinascita, non può permettersi passi falsi, e affidarsi a un tecnico emergente significherebbe rischiare una nuova stagione di transizione.

Comolli lo sa bene: la Juventus ha bisogno di un allenatore in grado di ricompattare lo spogliatoio, restituire identità e valorizzare acquisti come Jonathan David e Loïs Openda, rimasti finora ai margini.

Il bivio bianconero

La situazione è chiara: Spalletti è il prescelto, ma Palladino resta l’alternativa immediata. Se la trattativa principale dovesse arenarsi – in particolare sulla durata del contratto – la Juventus è pronta a virare sul giovane tecnico napoletano, valutando se accettare il rischio di un progetto di rottura.

Comolli riflette e pesa ogni dettaglio. Tra la solidità di Spalletti e la freschezza di Palladino si gioca il futuro bianconero. Due visioni diverse di Juventus, due strade opposte: l’esperienza di un vincente o il coraggio di una scommessa.

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