Samuel Mbangula ha voltato pagina, ma il legame con la Juventus resta forte. L’ex centrocampista bianconero, oggi al Werder Brema, ha parlato a La Gazzetta dello Sport proprio nel giorno dell’amichevole in famiglia tra la prima squadra e la Next Gen, squadra in cui è cresciuto.
“Mi manca la Juve e mi manca Torino – ha raccontato – ma il calcio è questo. La società mi ha spiegato che serviva vendermi per fare cassa. Sarei rimasto, ma ho accettato la scelta e guardo avanti”.
Il consiglio mancato di Yildiz
Legatissimo a Kenan Yildiz, Mbangula lo considera un amico speciale: “Non mi ha dato consigli sulla Germania, ma è un top sia in campo che fuori. Nel dribbling e nel tiro è fantastico, diventerà un trascinatore. Gli auguro di restare a lungo alla Juve”.
Dalla Premier alla Bundesliga
Prima di approdare in Germania, Mbangula era stato vicino al Nottingham Forest: “Avevano l’accordo con la Juve, ma non con me. Alla fine sono felice della Bundesliga, è un campionato che valorizza i giovani. Tornare un giorno alla Juve? Perché no”.
Motta e Tudor
Grandi parole per Thiago Motta: “Lo porterò sempre nel cuore, mi ha cambiato la vita e la carriera. Alla Juve non gli hanno dato tempo e gli infortuni hanno pesato”.
Su Igor Tudor, invece, la schiettezza: “Durante il Mondiale gli dissi che avrei giocato ovunque pur di restare, ma lui mi disse che non mi vedeva nei suoi piani”.
Gli altri temi
Mbangula ha parlato anche di Dean Huijsen: “Sapevamo già che fosse fortissimo”. E sulla corsa scudetto: “Sono ottimista. Gli infortuni hanno inciso l’anno scorso, soprattutto quelli di Bremer e Cabal. Giocatore rivelazione? Yildiz è già una certezza, ma punto su Koopmeiners”.