Spalletti rilancia Joao Mario e Zhegrova: contro l’Udinese un’occasione che vale il futuro

Negli ottavi di Coppa Italia spazio ai due acquisti estivi rimasti ai margini. Per Joao Mario e Zhegrova una notte da dentro o fuori nelle gerarchie bianconere.

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La Juventus arriva agli ottavi di Coppa Italia con il vento finalmente a favore. Due vittorie consecutive tra Champions e campionato hanno riportato fiducia, intensità e un’identità che lentamente si sta consolidando. Ma il cammino è lungo e Luciano Spalletti sa bene che questa competizione, da sempre terreno fertile per testare alternative e valutare nuove soluzioni, può diventare il punto di svolta per chi finora ha vissuto più ombre che luci.

È il caso di Joao Mario ed Edon Zhegrova, due volti nuovi del mercato estivo che però, nei primi mesi, non sono mai riusciti a entrare realmente nel progetto tattico del tecnico toscano. Contro l’Udinese, all’Allianz Stadium, il loro destino si incrocia con un’occasione che difficilmente tornerà in tempi brevi.

Joao Mario, un talento rimasto sospeso

Arrivato nell’operazione che ha portato Alberto Costa al Porto, Joao Mario rappresentava una scommessa ragionata: velocità, gamba, duttilità. Tutto, almeno sulla carta, utile per un sistema che chiede ampiezza e capacità di allungo sugli esterni.

Eppure la realtà è stata diversa. Solo 237 minuti in Serie A, otto apparizioni frammentate e due presenze europee che non hanno lasciato traccia. L’esterno portoghese non è mai riuscito a incidere, rimanendo intrappolato tra adattamento tattico e concorrenza spietata. Ma Spalletti non sembra disposto a chiudere il dossier: rilanciarlo ora significa capire se può diventare una risorsa tecnica o un dossier da risolvere a gennaio.

Zhegrova, il talento che aspetta ancora il suo momento

Su Zhegrova il giudizio è già più sfumato. Il talento, quello vero, non gli manca. Ma alla Juventus è arrivato con una condizione fisica deficitaria, e non ha mai davvero agganciato il ritmo dei compagni. Le qualità ci sono, l’atteggiamento pure, ma ogni volta che è stato chiamato in causa gli è mancato qualcosa: brillantezza, continuità, velocità d’esecuzione.

È per questo che la Coppa Italia diventa un banco di prova essenziale. Spalletti vuole vederlo libero, dentro alle combinazioni offensive, capace di accendere quella scintilla che il tecnico considera determinante per chi gioca in quella zona di campo.

Una notte che vale le gerarchie

Per entrambi, la partita contro l’Udinese non è una semplice chance: è un esame da non fallire, anche sul piano strategico. Con il mercato di gennaio alle porte, il rendimento dei prossimi novanta minuti potrà influenzare valutazioni, rotazioni e forse anche le scelte societarie.

L’idea di Spalletti è chiara: allargare il margine delle soluzioni in vista dei mesi più intensi della stagione. Ma per farlo servono risposte concrete, la sensazione netta che Joao Mario e Zhegrova possano essere più di alternative “di servizio”.

La probabile Juventus: rivoluzione controllata

Contro l’Udinese Spalletti cambierà diversi interpreti, ma senza toccare l’impianto generale. Tra i pali spazio a Perin, davanti a una difesa che vede Gatti, Kelly e Koopmeiners. Sugli esterni il rilancio di Joao Mario da una parte e Kostic dall’altra, con McKennie e Miretti a presidiare il centrocampo.

In zona offensiva, Zhegrova agirà accanto a Yildiz, alle spalle del centravanti David, in una serata che potrebbe raccontare molto del futuro bianconero.

JUVENTUS (3-4-2-1): Perin; Gatti, Kelly, Koopmeiners; Joao Mario, McKennie, Miretti, Kostic; Zhegrova, Yildiz; David.

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