Voci di calciomercato a parte, la questione Thiago Motta è da ricercare anche nel rapporto che lo stesso tecnico ha instaurato con la rosa bianconera. Un legame tutt’altro che idilliaco e che registra in particolare 5 aneddoti che raccontano di una rottura che potrebbe rivelarsi decisiva. Episodi che narrano come la frattura tra l’attuale allenatore e lo stesso spogliatoio sia figlia di decisioni che, secondo Gazzetta.it, potrebbero aver compromesso la serenità del gruppo.
Douglas Luiz ai margini
Il rapporto tra Douglaz Luiz e Thiago Motta è apparso complesso fin dalle prime battute della stagione. Arrivato in bianconero attraverso un esborso tutt’altro che basso, circa 50 milioni di euro, il brasiliano non è mai veramente riuscito ad entrare nelle grazie del tecnico della Juventus, forse anche a causa dei diversi episodi di stop che hanno caratterizzato le performance del centrocampista. Una circostanza che ha lasciato il giocatore ai margini del progetto, con lo stesso che si avvia a salutare la Continassa a fine stagione con il valore del cartellino addirittura deprezzato.
Il gelo con Danilo
Il gelo con Danilo inizia già a partire da agosto, quando il difensore di ritorno dalla Coppa America si aggrega alla rosa, durante la preparazione già iniziata poco più di un mese prima. Da capitano il brasiliano declassa a panchinaro quasi fisso, non riuscendo a costruire il giusto feeling con Thiago Motta. Il declassamente dell’ex City è mal digerito dal resto del gruppo, con il giocatore che ci mette la faccia fino ad essere in toto escluso dalla rosa e finire sul mercato. Una scelta appoggiata del club.

La mancata fiducia a Fagioli
La mancata fiducia nei confronti di Fagioli ha caratterizzato una parte della stagione, decisiva per la cessione del giocatore stesso alla Fiorentina. L’attaccante qualche giorno fa, attraverso una lunga intervista, ha raccontato delle difficoltà che ha riscontrato con l’avvento di Thiago Motta nella panchina della Juventus. Un arrivo che ha fin da subito inclinato il ruolo dello stesso all’interno della rosa.
Un assetto tattico confuso
Un assetto tattico confuso sta rappresentando una costante nell’avventura di Thiago Motta alla Juventus. Un modus operandi che si sta rivelando decisivo in negativo e che è stato valutato anche nel post Fiorentina dalla stessa società. Tanti sono stati i cambi formazione, di ruolo e di mansioni. Tra questi, la gestione di Koopmeiners, Weah, Mckennie e di Yildiz. Quest’ultimo che sta disputando una stagione al di sotto delle aspettative anche in virtù del ruolo che il tecnico gli ha cucito addosso.
Il ruolo di Gatti
Con l’arrivo di Thiago Motta la fascia di capitano passa dal braccio di Danilo a quello di Gatti. Tuttavia, nel giro di qualche mese l’azzurro viene degradato del titolo con la fascia che contnua a girare da un braccio all’altro: si contano almeno sei alternanze. Quest’ultime che escludono di netto il difensore. Lo spognatoio mugugna per i continui cambiamenti e stenta a ritrovare un leader che sappia prendere in mano le redini dello spogliatoio. Alla fine la spunta Locatelli, ma il percorso oramai sembra abbastanza compromesso.