Juventus, sotto il segno Comolli: la rivoluzione ha un volto

La rivoluzione della Juventus ha un volto che ha iniziato ad evidenziare i primi tratti caratteristici contestualmente all'arrivo di Damien Comolli: sotto il segno dell'ex Tolosa, la Vecchia Signora è pronta a risorgere dalle proprie ceneri

Federica Concas
5 min di lettura

La rivoluzione della Juventus ha un volto che ha iniziato ad evidenziare i primi tratti caratteristici contestualmente all’arrivo di Damien Comolli. Sotto il segno del nuovo dirigente, il club bianconero ha intrapreso una strada netta e decisa, non solo salutando anticipatamente il direttore sportivo Giuntoli ma confermando, inaspettatamente, mister Tudor fino al 2027, con opzione di prolungamento fino al 2028.

Comolli rappresenta una figura che fin da subito è riuscita ad imporsi nella dirigenza bianconera. Un impatto importante, figlio della voglia di rinnovamento spesso citata da Elkann. La Juventus si avvia ad una nuova rivoluzione, ancora da definire, ma certamente studiata nel dettaglio per far si che gli errori passati non si ripresentino puntualmente anche nella prossima stagione.

Sotto il segno di Comolli, la Vecchia Signora vuole diventare più giovane, cambiare il modus operandi ma soprattutto ritrovare il dna vincente. La storia del nuovo dirigente ha molto a che vedere con il futuro bianconero che si auspicano tutti i tifosi. Una trama che racconta la trama di un uomo audace e determinato, che è riuscito a ricostruire il proprio futuro: l’obiettivo che sta al centro della nuova rivoluzione made in Juventus.

Comolli, dal Monaco al Tolosa: trent’anni prestigiosi

Comolli non è stato scelto a caso da Elkann, ma tale decisione ha molto a che fare con i ruoli ricoperti dal dirigente. Quest’ultimo infatti vanta un’esperienza trentennale, dove ha ricoperto diversi ruoli di prestigio. Posizioni assai importanti specialmente al punto di vista della responsabilità, caratteristica principale che ha portato la dirigenza della Juventus a scegliere in fretta il nome da cui ripartire.

Analizzando le fasi più importanti della carriera di Comolli, attraverso il contributo di Wikipedia, si parte da giugno 2004 quando diventa ds del Sant-Etienne. Un’esperienza importante che gli permette di mettere il primo tassello al suo percorso professionale grazie alla semifinale raggiunta dalla squadra francese nella Coupe de France. Un obiettivo che ad inizio campionato sembrava assai complesso ma che grazie alle scelte fatte in ottica mercato è giunto soave inaspettatamente.

Un anno e mezzo dopo, Comolli ritorna a Londra sponda Tottenham dove assume il ruolo di general manager. Per tre stagioni supervisiona l’intero comparto tecnico, riuscendo a lanciare giovani diventati dei veri e propri campioni. L’esempio più importante è Luka Modric, ma nell’elenco delle scoperte spiccano anche i nomi di Gomes, Bentley, Corluka e Paylyuchenko.

Nel 2009 fa ritorno al Saint-Etienne nel ruolo di direttore sportivo, incarico lasciato dopo due anni per incompatibilità di vedute con il club francese. Tuttavia, Comolli nel 2010 si trasferisce a Liverpool in qualità di direttore generale, venendo promosso poco dopo a ds. La sua presenza ai Reds diventa decisiva e centrale durante gli acquisti di Luis Suarez, Andy Carroll e Jordan Henderson.

Il rapporto con il Liverpool si interrompe nel 2012 di comune accordo con la dirigenza. Qualche anno più tardi, Comolli approda al Fenerbahce sempre in qualità di direttore sportivo. rassegna le dimissioni due anni dopo, diventando nel 2020 presidente del Tolosa. sotto la sua guida, i Violets non solo conquistano la promozione in Ligue 1 ma vincono anche la coppa di Francia nella stagione successiva. Il 28 maggio 2025 rassegna le dimissioni, ad attenderlo c’è per l’appunto la Juventus.

Comolli, Juventus
Comolli, Juventus

Juventus, perché Comolli?

Comolli vanta un’esperienza trentennale, in precedenza sintetizzata nelle fasi più importanti e che racconta una dote insita a Comolli: il fiuto nel riconoscere i giocatori di prospettiva. Una caratteristica che sta ricercando il club bianconero e che ha faticato a ritrovare negli ultimi anni. Il nuovo dirigente della Juventus ha dalla sua parte tanta esperienza ma anche l’attitudine di creare una rete di rapporti che non incentri le scelte solo verso un’unica figura, come accaduto con Giuntoli.

Ecco perché, la Juventus ha voluto virare su Comolli. Quest’ultimo rappresenta una figura ben calibrata alle esigenze bianconere e che può agire ricoprendo diversi ruoli in contemporanea. Proprio per questo la scelta del nuovo ds tende a palesarsi, in virtù del fatto che l’obiettivo di Elkan e vertici è di avere a disposizione diverse figure che possano intervenire su diversi fronti e l’ex Tolosa rappresenta al meglio quel che Elkan stava cercando.

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Laureata con lode in giornalismo, fin da piccola mi definisco una curiosa esploratrice del mondo dello sport ed in particolare del calcio. Nel mio percorso da giornalista sportiva sono state diverse e numerose le esperienze maturate. Competenze che con professionalità metto a disposizione dei tifosi bianconeri
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