Ci sono voluti 27 tiri in pota, oltre il 75% di possesso palla e tanta fatica per riuscire a scacciare i demoni dallo Stadium. La Juventus alla fine ce l’ha fatta a combattere, e a vincere, prima di tutto contro se stessa e poi contro l’Hellas Verona che si è dimostrata una squadra ancor più ostica di quanto si potesse immaginare. E invece i bianconeri si sono ritrovati ad abbracciare Thiago Motta, non solo in senso simbolico, per dimostrare che l’obiettivo c’è ed è fisso nella mente di tutti gli addetti ai lavori e soprattutto che la squadra è con l’allenatore.
Khephren Thuram è stato proclamato come l’eroe della serata, proprio lui che per diverso tempo si è visto relegato in panchina per motivi probabilmente troppo lontani dalla comprensione di un comune essere umano. E invece, proprio quando chiamato in causa, il centrocampista si è ritrovato ad indossare il suo mantello per correre in soccorso di una squadra che, a volte, sembra essere priva di un punto di riferimento in mezzo al campo.
Ma sdoganata la “pareggiate”, per questi tre punti in classifica che rendono il campionato un po’ più leggero, non c’è da ringraziare soltanto il centrocampista francese che tra l’altro ha fatto solo il suo lavoro. Se c’è un MVP da incoronare quello è proprio Thiago Motta che, nella gelata realtà dello Juventus Stadium, è riuscito a ricreare gruppo, equilibrio e reazione. E a questo punto la domanda risulta più che lecita: quale sarà il presente della Vecchia Signora? E quale il suo futuro?
Juventus, e ora? Thiago Motta è la risposta
Se la matematica non è opinione, alla fine della stagione mancano 11 partite e a -6 punti dall’Inter e rimessa la Lazio alle spalle, la Juventus ha ancora margine per provare ad ambire al campionato di Serie A, anche se è normale pensare che Inter, Napoli e Atalanta siano le più favorite. A questo punto della stagione però non è più un reato sognare, ma crederci diventa quasi un obbligo anche per alimentare la fiducia nei tifosi che, in particolar modo nell’ultima settimana, si son visti privare di passione.
Dalle prossime partite, soprattutto dallo scontro diretto contro l’Atalanta, passerà la stagione della Juventus e il futuro di Thiago Motta. Perché, ad oggi, pensare ad una Juventus senza di lui sembra quasi una follia, ma non per partito preso, ma perché si rischierebbe di mandare all’aria un progetto sensato, un programma di crescita che va ad interessare non solo il campo, ma anche la società. In questi casi bisogna dimostrare soltanto pazienza e tolleranza: l’obiettivo è ben fisso e i mezzi per raggiungerlo non sono di certo da sottovalutare.