Juventus-Inter, dalle origini ad oggi: la vera storia del derby d’Italia

É la settimana di Juventus-Inter. Scopri nell'articolo la storia della rivalità tra le due squadre, che sabato si arricchirà di un nuovo capitolo

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É la settimana che porta al derby d’Italia. Juventus e Inter si affronteranno sul prato verde dell’Allianz Stadium, già sold-out e pronto a vestirsi a festa. Qualcuno già ipotizza le probabili formazioni che schiereranno Tudor e Chivu sabato alle 18:30, ma bisogna partire da lontano.

Juventus-Inter è più di una partita. É storia: storia di una rivalità che non inizia oggi, ma che dura da una vita intera. Dalle origini queste due squadre non si sono mai amate, con tanti episodi che hanno alimentato questo confronto, portando le due squadre a sfidarsi, non solo sul campo, ma anche nei tavoli istituzionali. Incontri accesi, senza mai risparmiarsi, come i grandi duelli insegnano.

Perchè il derby d’Italia non è solo un nome coniato da Gianni Brera. É molto di più, è la sfida tra le due squadre più titolate del calcio italiano, tra due squadre che non vogliono smettere di superare l’altra e fregiarsi di titoli. Per 90 minuti il tempo si ferma. C’è il campo e nient’altro. Ci sono 11 giocatori bianconeri e altrettanti nerazzurri che corrono per spingere il pallone in rete e far urlare i tifosi. Che siano juventini o interisti, i tifosi non sono semplici fans, sono persone che hanno scelto un credo, respingendo l’altro

La nascita della rivalità: dagli albori alla nascita del girone unico

La rivalità nacque nel 1909. L’Inter si era formata un anno prima, a causa di una scissione dal Milan. Il primo incontro avvenne nel campionato di Prima Categoria. Era il 14 novembre del 1909. La Juventus vinse 2-0, grazie alla doppietta di Ernesto Borei. 2 settimane dopo arrivò il primo successo nerazzurro, per 1-0. In quello stesso anno arrivò il primo storico scudetto nerazzurro.

La prima partita disputata sotto il nome di Serie A vide l’Ambrosiana Milano – il nome con cui fu fondata l’Inter – vincere 2-1 contro i bianconeri. il 29 giugno, nella gara di ritorno, i nerazzurri vinsero 2-0, assicurandosi il primo storico scudetto della Serie A a girone unico. la Juventus arrivò 3ª.

Gli anni del quinquennio d’oro e l’Ambrosiana di Meazza

La rivalità si accese definitivamente negli anni ’30. Juventus e Ambrosiana erano stabilmente nelle posizioni di vertice, a contendersi lo scudetto con il Bologna. I bianconeri, dal 1930 al 1935, vinsero i 5 scudetti consecutivi del quinquennio d’oro, impresa mai riuscita a nessuno fino a quel momento. Gli anni ’30 videro i bianconeri e i nerazzurri sfidarsi per la prima volta anche in Coppa Italia, nel corso degli ottavi di finale della competizione, nel corso della stagione 1935-36. Vinsero di misura i bianconeri, grazie a una rete di Armando Diana.

La stagione seguente vide le squadre battagliare fino all’ultimo turno in campionato. L’Ambrosiana, con Giuseppe Meazza che si laureò capocannoniere del torneo, sconfisse il Bari 2-0. La Juventus fu fermata sull’1-1 a San Siro dal Milan. I bianconeri riuscirono a rifarsi conquistando la loro prima Coppa Italia. La vecchia signora sconfisse l’Ambrosiana 2-0 in semifinale, riuscendo a strappare il pass per l’atto finale.

La fine degli anni ’50 regala la prima storica finale tra le due compagini. Il 13 settembre 1959 San Siro l’Inter uscì sconfitta nettamente contro la Juventus. Un sonoro 1-4 consegnò il trionfo all’inter. Inutile per i nerazzurri il gol di Bicicli. I bianconeri vinsero grazie ai gol di Charles e Sivori, oltre alla doppietta di Cervato.

Gli anni ’60: Il Trio Magico e la Grande Inter di Helenio Herrera

Gli anni ’60 segnarono la fine del trio magico bianconero, composto da Boniperti, Charles e Sivori, e l’inizio della Grande Inter di Helenio Herrera. L’Inter vinse 2 Coppe dei Campioni e altrettante coppe Intercontinentali.

La Juventus, suo malgrado, si ritrovò protagonista in negativo del primo storico scudetto dell’era Herrera. I bianconeri uscirono sconfitti in casa contro i nerazzurri per 0-1. A regalare la vittoria all’Inter ci ha pensato Sandro Mazzola.

Il 9-1 dei bianconeri del 10 giugno 1961

La Juventus ottenne la vittoria più larga il 10 giugno del 1961. Dopo che i bianconeri furono sconfitti per 1-3 a Torino il 16 aprile dello stesso anno, l’arbitro decise di dare il 2-0 a tavolino all’Inter, in quanto, al 31′ ci fu un’invasione di campo. La Juventus presentò ricorso e il presidente della Federazione, Umberto Agnelli, decise di far rigiocare il match.

La partita si disputò il 10 giugno. L’Inter per protesta decise di giocare con la squadra De Martino, oggi equivalente alla under 14. I bianconeri scesero in campo e vinsero 9-1, grazie ai 6 gol realizzati in quella partita – record condiviso con Silvio Piola – dal cabezon Omar Sivori.

Moggi Giraudo e Bettega
Moggi, Giraudo e Bettega

La fine degli anni 90: gli anni della triade e la rinascita della rivalità

Dopo che negli anni ’70 e ’80 la rivalità si era un minimo attenuata, negli anni ’90 ci furono alcuni episodi che fecero esplodere nuovamente l’astio tra le due società. Il derby d’Italia passò in secondo piano, in quanto in quegli anni a contendersi lo scudetto erano i bianconeri e il Milan. La Juventus era governata dalla triade Moggi, Giraudo e Bettega. I rossoneri invece potevano godere della figura di Berlusconi.

Dopo alcuni anni bui, la stagione 1997-98 vide nuovamente le due squadre a confrontarsi per lo scudetto. A quattro turni dalla fine ci fu lo scontro che decise il campionato. Il 26 aprile 1998 la Juventus vinse quella partita grazie a un gol di Alessandro Del Piero, ma in quella partita si ricorda un altro episodio.

ll contatto Ronaldo-Iuliano e le accuse alla Juventus

il 26 aprile 1998 era una domenica come tante, la primavera era nel suo splendore. I fiori stavano iniziando a riempire gli alberi, le giornate ad allungarsi. Per 70 minuti tutto va liscio. Ma da quel momento la narrativa cambia. Ronaldo sfugge a Birindelli e subisce il contrasto di Torricelli. Zamorano, favorito dal rimpallo, liscia clamorosamente il pallone.

Ronaldo si ritrova la sfera. Il controllo in allungo dentro l’area incontra Montero. I due hanno un impatto inevitabile. Tutti si aspettano il rigore, ma l’arbitro Ceccarini, posizionato ottimamente, lascia continuare, tra lo stupore di giocatori e tifosi. Sull’azione seguente invece fischia, tra le proteste dei nerazzurri, un rigore alla Juventus. Del Piero poi non sfrutterà l’occasione dagli 11 metri, facendosi ipnotizzare da Pagliuca.

Il post partita è più infuocato che mai. Moratti per la prima volta si apre a “possibili favori arbitrali nei confronti della Juventus”.

Ronaldo piange
Ronaldo piange in panchina. (AP Photo/RAI)

Gli anni 2000: Perugia, il 5 maggio 2002 e Calciopoli

Gli anni 2000 alimentarono ancora di più la fiamma della rivalità tra le due squadre. Il 5 maggio 2002 è una data storica per il calcio italiano. La Juventus di Marcello Lippi conquistò uno scudetto che sembrava irraggiungibile. All’inizio della prima giornata i bianconeri erano addirittura terzi in campionato. L’Inter, fino ad allora capolista, doveva giocare contro la Lazio in trasferta.

I biancocelesti vivevano un periodo di profonda contestazione e tutti si attendevano una vittoria facile dell’Inter, complice anche il gemellaggio tra le due società. Nulla di tutto ciò. L’Inter perde 4-2, complice anche gli errori di Gresko e compagni, consegnando di fatto lo scudetto ai rivali. La Juventus infatti vinse a Udine per 0-2, con i gol di Del Piero e Trezeguet e diede il via alla festa.

Emblematiche le parole di Conte al termine della partita. L’ex giocatore bianconero, che poi avrebbe allenato entrambe le compagini, disse che “C’è poco da parlare, stiamo godendo. Questa è l’amarezza di due anni fa, a Perugia”.

A Perugia la Juventus perse uno scudetto che sembrava già vinto. Bastava non perdere contro i padroni di casa. La pioggia rese impraticabile il campo, ma Paparesta decise di far giocare il match. La Juventus perse 1-0 e consegnò lo scudetto alla Lazio.

Ma è Calciopoli che fece innalzare questa rivalità a livelli mai visti. I bianconeri furono condannati per illeciti sportivi, mentre l’Inter decise di patteggiare, restando l’unica squadra mai retrocessa in Serie B. Da quel momento i nerazzurri iniziarono a vincere, dando via a quel cammino che portò la squadra di Josè Mourinho a vincere tutto, in Italia e nel Mondo, nel 2010. La Juventus nel frattempo raccoglieva da terra i cocci e cercava di rialzarsi ancora una volta dalle sue ceneri, come una fenice.

Dal triplete dell’Inter ai giorni nostri: la storia di un dominio bianconero

Dopo il triplete dell’Inter la storia parla di un dominio bianconero. La Juventus, complice anche numerosi investimenti sotto la guida di Andrea Agnelli, tornò a vincere. La vecchia signora riuscì a battere il suo stesso record, vincendo 9 scudetti di fila. I nerazzurri invece furono costretti a vivere un periodo di calo dopo il triplete.

In realtà i nerazzurri qualche acuto lo ebbero. L’Inter infatti è diventata la prima squadra a battere la Juventus allo Stadium. Era il 13 novembre 2012 e la benamata, allenata da Stramaccioni, sconfisse i bianconeri di Conte. A nulla servì il gol del vantaggio di Vidal. A regalare all’Inter il successo ci pensarono Palacio e Milito, autore di una doppietta.

Altre proteste si ebbero nel 2018. Il 28 aprile di quell’anno si giocò Inter-Juventus. In quell’occasione i nerazzurri stavano vincendo 2-0. Pjanic, già ammonito, entrò in modo scomposto su Rafinha. L’arbitro decise di non fischiare. I nerazzurri protestarono ma non ci fu nulla da fare. Quel momento segnò l’inizio della rimonta bianconera, culminata con il gol di Higuain per il definitivo 2-3, che di fatto consegnò alla Juventus il tricolore.

Sabato, alle 18:30, una nuova tappa di questa rivalità vedrà la sua luce. Due squadre, due città, due credo… un solo vincitore.

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