La Serie A ritorna dopo la lunga sosta per le Nazionali e con essa tutte le emozioni che porta ogni singolo match. A partire dalle ore 18:00 del 29 marzo però andrà in scena una sfida particolare, che vedrà come protagonista Fabio Miretti, giovane calciatore della Juventus, attualmente in prestito al Genoa. Il giocatore che sotto la guida di Patrick Vieira ha trovato il suo ruolo diventando un elemento per il Grifone, a fine stagione tornerà alla base, sperando che l’anno di maturazione fatto fuori casa possa aiutarlo a prendersi un posto importante anche tra le file bianconere.
A commentare le emozioni che il calciatore vivrà questa sera è l’agente Francesco Branchini che ha rilasciato un’intervista ai microfoni di gianlucadimarzio.com: “Per lui sarà una partita particolare, è juventino dentro da quando era bambino. Sul telefono della fidanzata c’è una foto di lui con la maglia della Juve di quando era piccolissimo. Ci sarà emozione, ma in questo momento è molto focalizzato sul Genoa”.
Poi prosegue: “Ha voluto fare un anno fuori dalla Juventus, in accordo con la società, che a Fabio ci tiene. Tant’è che si tratta di un prestito secco e a fine stagione tornerà prima di vedere quale sarà il suo futuro. Il Genoa ha provato ad inserire il diritto di riscatto, ma la Juve si è dimostrata decisa e voleva che il giocatore rimanesse suo. Il suo è un esempio di bellissima gestione di un talento”.
Juventus, Branchini: “Al Genoa lo volevano tutti, ma l’inizio è stato difficile”
Branchini poi parla dell’inserimento di Fabio Miretti al Genoa: “È stato voluto da Ottolini, che lo conosceva per il passato alla Juventus; Gilardino lo voleva a tutti i costi, poi con Vieira che lo conosceva e a cui piaceva. Ha avuto qualche problema all’inizio per una frattura a due ossicini del piede, motivo per cui il trasferimento è avvenuto ad agosto. È stata la prima volta in cui doveva guadagnarsi tutto. Genova è una piazza tanto facile quanto difficile, ti dà tutto per sentirti parte di una storia centenaria, ma per questo motivo i tifosi sono esigenti. Alle partite ho sentito qualche brusio, ma ero convinto che avrebbe tramutato fischi in applausi. I momenti difficili di quest’anno li rivedremo nei miglioramenti del prossimo anno”.
Poi prosegue: “Allegri è stato l’allenatore che lo ha fatto esordire e lo ha protetto pesando qualche panchina. Ancora oggi, da lontano, lo segue. L’ultimo campionato è stato molto istruttivo; le panchine non lo rendevano felice. Avevamo pensato già ad un prestito lo scorso anno, ma d’accordo con società e allenatore era rimasto lì. In ogni partita Fabio fa un lavoro incredibile per la squadra; gli allenatori se ne accorgono e lo adorano. È uno dei giocatori fondamentali per questo Genoa. Lui può diventare un giocatore importante di una grande squadra per il resto della carriera”.