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Juventus, emergenza totale: sei assenti e una svolta tattica obbligata per sfidare il Napoli

4 min di lettura

Sei assenti, due interventi chirurgici e una difesa da ricostruire: Spalletti prepara una Juventus completamente diversa per la trasferta di Napoli.

La Juventus si avvicina alla notte del Maradona come una squadra costretta a reinventarsi. Sei indisponibili, due interventi chirurgici nello stesso giorno e una difesa da ricostruire pezzo dopo pezzo: Luciano Spalletti arriva alla sfida contro il Napoli in piena emergenza, con un gruppo che perde certezze e allo stesso tempo è chiamato a trovarne di nuove.

Le assenze di Dusan Vlahovic e Federico Gatti, entrambe pesantissime, aprono un fronte tecnico complesso. Intorno a loro si allunga la lista di infortunati: Bremer, Rugani, Pinsoglio e Milik.
Una combinazione che spinge il tecnico verso una metamorfosi accelerata, non prevista ma inevitabile.

Vlahovic e Gatti, due operazioni che cambiano la stagione

La giornata degli interventi chirurgici segna l’inizio simbolico di un periodo critico. Vlahovic, uscito in lacrime contro il Cagliari, è volato a Londra per risolvere la lesione di alto grado all’adduttore sinistro. Il rientro non arriverà prima di marzo: un’assenza che toglie alla Juventus il suo riferimento offensivo proprio mentre la squadra iniziava a ritrovare fluidità.

Poche ore dopo, in Francia, è toccato a Federico Gatti: una lesione al menisco mediale del ginocchio destro, conseguenza del contrasto contro l’Udinese in Coppa Italia. Un mese fuori, forse più, in un reparto già martoriato dagli stop di Bremer e Rugani. Due pilastri, due buchi da colmare, una squadra da riscrivere.

Spalletti senza difesa: in arrivo la svolta verso la linea a quattro

La situazione diventa critica proprio nel settore che richiede più continuità: la difesa. Con quattro centrali indisponibili, Spalletti si ritrova quasi obbligato ad abbandonare la linea a tre, pilastro delle ultime versioni bianconere. Secondo La Gazzetta dello Sport, il tecnico sta accelerando il passaggio alla difesa a quattro, già provata a spezzoni nelle scorse settimane.

Chi gioca?

Le opzioni sono poche, ma chiare:

  • Kalulu e Kelly come centrali “naturali”
  • Koopmeiners possibile adattamento, dopo gli esperimenti convincenti in mediana
  • Cambiaso, Cabal e lo stesso Kalulu a contendersi le fasce
  • McKennie pronto come jolly per tamponare qualsiasi emergenza

È una Juventus che cambia pelle per necessità, non per scelta.
Una squadra che deve diventare elastica mentre affronta un avversario – il Napoli di Conte – che chiede solidità per non essere travolti.

L’attacco senza Vlahovic: Yildiz da falso nove?

L’altro grande dilemma riguarda il fronte offensivo. Nel k.o. forzato di Vlahovic si aprono scenari nuovi, forse inattesi. David ha raccolto l’eredità del serbo contro l’Udinese, mostrando segnali incoraggianti. Ma il Maradona impone valutazioni diverse, soprattutto pensando alla capacità del Napoli di neutralizzare gli attaccanti centrali: Gimenez, Lautaro, Lookman e Soulé sono rimasti tutti a secco. È qui che prende corpo l’idea che Spalletti non ha nascosto: schierare Yildiz da falso nove, un po’ alla Totti dei tempi romanisti. La sua qualità nello stretto potrebbe liberare gli inserimenti di Conceicao, Openda o McKennie, trasformando un limite in un’opportunità.

Una Juventus costretta a trasformarsi

Spalletti avrebbe voluto introdurre la sua nuova Juventus con calma, lasciando che i meccanismi si sedimentassero. Gli infortuni hanno deciso per lui: è il momento di accelerare. La squadra che scenderà in campo al Maradona sarà provvisoria, ma anche rivelatrice. Una Juventus che combatte con ciò che ha, in attesa che il tempo restituisca risorse e respiro tattico. Una Juventus che deve trasformarsi per restare competitiva, mentre il calendario non aspetta e il Napoli non perdona.

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