Juventus, Causio: “Vlahovic a Torino non può più stare. A Tudor serve un vero regista”

Chi conosce bene la Juventus è Franco Causio, che ha vestito la maglia bianconera per ben 11 stagioni: dall'alto della sua esperienza, in un'intervista a Tuttosport, ha parlato di ciò che serve alla Vecchia Signora

Francesco Mazza
5 min di lettura

Le oltre 400 presenze con la Juventus hanno permesso a Franco Causio di capire cosa voglia dire essere un giocatore bianconero e quali debbano essere le ambizioni di questo club così prestigioso. In un’intervista rilasciata a Tuttosport, l’ex centrocampista ha parlato della situazione della Vecchia Signora, dai singoli al mercato: “Juve in ritardo? Beh, sicuramente deve fare qualcosa. Per ora abbiamo visto poco. La necessità è evidente: non ci sono giocatori in grado di spaccare le gare, di creare superiorità. Di vincere le partite”.

Riguardo invece il ritorno, di cui manca solo l’ufficialità, di Conceicao: “Un buon giocatore. Ma no, non è abbastanza. Nella mia idea la Juventus dovrà prendere qualcosa e qualcuno in più. Francisco va bene per essere parte della rosa. Però anche da lui ci si aspetta dell’altro. Poi non vedo calciatori in grado di fare la differenza in questa squadra quando entrano in campo. Vero, vince il gruppo. Ma il gruppo da chi è composto?”.

Causio: “La Juventus deve giocare per vincere”

Causio ha poi così continuato: “E per arrivare al livello di Inter e Napoli, senza dimenticare il Milan che non ha le coppe, la strada è comunque lunga. Certo, dare giudizi non è facile. Alla fine del mercato manca ancora un mese, magari arriva qualcuno di livello. Anche se non ne vedo tanti in giro. Parliamoci chiaro: la Juventus deve giocare per vincere. Quest’anno ci si è accontentati della Champions, raggiunta in un modo o nell’altro. Ma dovrà diventare il risultato minimo.

Questa invece l’analisi della scorsa stagione: “Qualche elemento di livello è stato preso. Giuntoli era stato osannato prima, poi gli è stata data la colpa del mercato perché le prestazioni non sono arrivate. Ma ci sono stati pure tanti infortuni. Bremer, conto inoltre Cabal, così come Koopmeiners. E Douglas Luiz? Lo volevano tutti. Io credo sia stato fatto un errore più grosso rispetto ad altri. Hanno provato ad accontentare al massimo Thiago Motta. Ma l’allenatore bravo è quello che sa lavorare con la squadra che ha a disposizione. Koopmeiners abbiamo visto la brutta copia. Tanti giocatori che arrivano da Bergamo, alla fine, non performano in un altro contesto”.

Causio: “Yildiz crescerà ancora”

Riguardo invece il peso di vestire la maglia della Juventus: “Come quella del Milan, dell’Inter: serve un certo carisma e una grande professionalità. Non è un discorso di maglie: le qualità, se ce l’hai, le esprimi ovunque. Pensi a Yildiz. Ha la 10, ed è pesantissima. Vestita da Palloni d’Oro, tutta gente che ha vinto. Il segreto? Sentirsi responsabili. E Kenan quest’anno crescerà ancora. Pure se dovesse sbagliare, va bene: ha 20 anni, non gli va gettata la croce addosso. Anzi: serve proprio che faccia errori. Manca personalità? Assolutamente si. In particolare in mezzo al campo: qualcuno bravo a organizzare il gioco farebbe la differenza”.

Causio si è poi espresso su Tudor: “Ha trascorso tanti anni a Torino, sa trasmettere il significato di Juventus e questo è un vantaggio molto importante. Ha cambiato la squadra, lo dimostra il quarto posto e il percorso al Mondiale per Club. I moduli li fanno i giocatori. Ribadisco: gli serve comunque tanta roba. Personalità forti. E un vero regista, coordinatore della manovra. Oggi non c’è. Molto passerà da chi gli prendono in mezzo e da quanto darà il giocatore. Com’è successo l’anno scorso, no? Nessuno si aspettava questo rendimento da parte dei nuovi. Tutti auspicavano uno step in più”.

Conclusione dedicata al nodo Dusan Vlahovic, sul quale le idee dell’ex bianconero sono chiare: “Credo ci voglia buon senso da entrambe le parti. Il ragazzo dovrebbe riguardare la sua situazione, a Torino non ci può più stare. E la Juve lo stesso: non può tenerlo. Con intelligenza, guardando al Mondiale, si può trovare una soluzione. Però una cosa è chiara. La Juventus non avrebbe mai dovuto trovarsi in questa situazione”.

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Fin da piccolo, lo sport è stata la mia passione e crescendo ho capito quanto possa essere fondamentale per sviluppare valori positivi nelle persone. Inoltre, credo che la comunicazione al giorno d'oggi sia fondamentale in qualsiasi ambito della nostra vita. Per questi motivi, mi piacerebbe specializzarmi nel campo del giornalismo sportivo, con una predilezione nell'ambito della telecronaca.
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