Juve, dai risultati alle dichiarazioni: Tudor divide i tifosi

Se i risultati ottenuti di recente dalla Juventus, non soddisfano le aspettative, le dichiarazioni rilasciate da Igor Tudor nelle ultime settimane alimentano i dubbi e dividono i tifosi. Nel frattempo, approfittando della sosta per le nazionali, l'allenatore croato avrà modo di riflettere e sciogliere qualche dubbio, in vista delle trasferte di Como e Madrid.

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Dopo le iniziali vittorie conseguite contro Parma, Genoa e il successo allo scadere a Torino contro l’Inter e il conseguente entusiasmo del popolo bianconero, si sono susseguiti, tra campionato e Champions League, ben 5 pareggi: Borussia Dortmund, Verona, Atalanta, Villarreal e Milan. 

Se il pari contro il Milan poteva anche rientrare nei pronostici, le sfide contro Verona, Atalanta e Villarreal, ci restituiscono invece l’immagine di una Juventus in evidente difficoltà: troppo poche infatti le occasioni create dagli uomini di Tudor, una costruzione del gioco lenta, movimenti che non di rado appaiono forzati e fuori tempo, fino a scelte tattiche forse non del tutto efficaci (come l’insolito impiego di Kalulu come esterno di centrocampo o la posizione di Yildiz, spesso troppo largo e quindi limitato nella possibilità di accentrarsi e rendersi pericoloso).

In campionato pertanto, i passi falsi compiuti con Verona e Atalanta, hanno portato la Juventus a perdere 4 dei 6 potenziali punti, facendola scalare in quinta posizione a quota 12, insieme ai nerazzurri di Chivu. Bottino prezioso, dunque, che avrebbe potuto trascinare la squadra in vetta alla classifica, occupata attualmente, a pari punti, da Napoli e Roma.

Sul fronte europeo, invece, il pareggio strappato in extremis contro il Borussia Dortmund e la connessa ottima prestazione di Dušan Vlahović, aveva riacceso i cuori dei tifosi bianconeri, ma il 2-2 rimediato lo scorso primo ottobre contro il Villarreal, condanna, almeno per il momento, la Juventus al 23° posto nella classifica generale della nuova UEFA Champions League, ferma a soli 2 punti raccolti. Tra le squadre a punteggio pieno figurano, oltre a Bayern, Real, Psg, Inter, Arsenal, anche il Qarabag, squadra capace di superare il Benfica prima (avversario che affronteranno anche i bianconeri) e il Copenhagen poi.

In definitiva, troppi gli scivoloni commessi, che potrebbero condizionare irreversibilmente la stagione della Vecchia Signora, chiamata a lottare per la qualificazione al prossimo turno europeo e a trovare il riscatto necessario per rimettersi in carreggiata.
Se nelle stagioni precedenti, il quarto posto era considerato l’obiettivo minimo, ora i tifosi della Juventus si aspetterebbero qualcosa in più: dopo l’acquisto, tra gli altri, di Openda, Zhegrova, David e il riscatto di Chico Conceição, l’asticella delle ambizioni dovrebbe innalzarsi, ma i risultati ottenuti in campo racconterebbero una realtà diversa.
E, se i risultati non soddisfano le aspettative, ancora maggiori perplessità suscitano le recenti dichiarazioni di Igor Tudor.

Tudor e la comunicazione che divide

Nel corso della conferenza stampa pre-Atalanta del 26 settembre, Igor Tudor aveva esaltato le qualità di Andrea Cambiaso, sottolineando dapprima, la sua versatilità (“può fare la mezzala, ha un cervello diverso in senso buono, che vede…da terzino, da quinto, da quelli che sono i suoi ruoli, vede le cose magari anche da centrocampista”), ed incoraggiandolo poi ad impegnarsi per poter ambire ai migliori club del mondo: “È un giocatore di primissimo livello, deve avere più costanza nelle prestazioni, deve crescere, dipende sempre da lui. Potenzialmente è un giocatore da migliori club al mondo, io ci credo, però deve decidere lui. Può giocare sia al Real Madrid, sia al Manchester City, sia al Liverpool, in questi top mondiali. Però lui deve dire sì, io arrivo là, perché tutte le domeniche io sarò migliore. Se lui dice così, in poco tempo va a giocare da quelli là“.

Parole che, pur pronunciate in un contesto di stima e incoraggiamento verso il giocatore, hanno suscitato qualche perplessità nell’ambiente bianconero: l’accostamento ai grandi club europei è stato interpretato da alcuni come un riconoscimento implicito della loro superiorità, una lettura che inevitabilmente contrasta con la tradizione e le ambizioni della Juventus, da sempre considerata tra le big del panorama internazionale.

Anche le dichiarazioni che hanno fatto seguito alla sfida contro i bergamaschi hanno alimentato il dibattito. “Abbiamo fatto una grande prestazione”, “Il bicchiere è sempre mezzo pieno”: parole con cui il tecnico croato ha voluto trasmettere un messaggio di fiducia, nonostante l’ennesimo pareggio. La Juventus, però, ha trovato il goal del pari solo a dieci minuti dal termine, senza riuscire a sfruttare la superiorità numerica nel finale. Un atteggiamento positivo, quello di Tudor, che contrasta in parte con una prova poco incisiva e che continua ad alimentare il dibattito sull’effettiva crescita della squadra.

A seguito poi, del punto conquistato contro il Milan di Allegri, Igor Tudor in conferenza stampa, ha sottolineato il peso di un calendario fitto di impegni: “Queste partite sono state tutte in un calendario interessante che ci ha un po’ penalizzato… Tutte partite di Champions”. Una difficoltà comprensibile per una squadra impegnata su più fronti, ma che rende la gestione delle risorse ancor più fondamentale.

Como e Real Madrid alle porte: Juve alla ricerca dei 3 punti

La Juve è dunque alla ricerca dei 3 punti e si prepara ad affrontare domenica 19 ottobre alle ore 12:30 il Como di Cesc Fàbregas, reduce da due pareggi consecutivi contro Cremonese e Atalanta e, nella formazione lombarda, occhi puntati su Nico Paz, talento argentino che ha già messo a segno 3 reti e servito altrettanti assist in questo inizio di campionato.
Una trasferta ancor più complicata attende la Juventus al Santiago Bernabéu martedì 22 ottobre, dove i Blancos, davanti al proprio pubblico, agli avversari hanno spesso concesso solo le briciole.
Nel frattempo la pausa per le nazionali offrirà a Tudor tempo e spazio per riflettere e sciogliere qualche dubbio in vista di una ripresa che, dati i recenti risultati, dovrà segnare un deciso cambio di passo.

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