David, tempesta di critiche: “Inguardabile e sotto shock”. Massimo Mauro: «Non posso credere che giochi nella Juve»

Il canadese travolto dalle pagelle e dai commenti dopo la disfatta dell’Olimpico: voto 4 su tutta la linea e un futuro che si complica.

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Per Jonathan David, il momento più difficile da quando veste la maglia della Juventus. L’attaccante canadese, arrivato tra entusiasmo e aspettative altissime, sta vivendo un avvio di stagione che definire complicato è poco. Dopo il gol all’esordio con il Parma, il buio: una lunga serie di prove anonime, errori tecnici e un peso crescente sulle spalle.

La sconfitta contro la Lazio ha fatto esplodere le critiche. Tutti i principali quotidiani sportivi sono stati impietosi, assegnando a David un 4 in pagella unanime. L’episodio simbolo? Quella sponda di testa sbagliata che ha innescato l’azione del gol decisivo di Basic, condannando la Juventus all’ennesimo passo falso.

La Gazzetta dello Sport non usa mezzi termini: «Prende di sorpresa i compagni, ma è una brutta sorpresa: di testa innesca il vantaggio laziale. Prima e dopo, solo nebbia e tocchi banali».

Stesso tono per il Corriere dello Sport: «Suo il primo assalto, poi regala il gol alla Lazio. Che svarione quel colpo di testa all’indietro. Non ha combinato più altro».

Infine Tuttosport: «Serve a Cataldi – con una sponda di testa inguardabile – la palla per l’assist a Basic. Errore che lo manda in uno stato di shock: sbaglia tutto, trotterellando – rassegnato – per il campo».

Un quadro desolante, che lascia poco spazio alle attenuanti.

Massimo Mauro lo distrugge in tv

Alle critiche della carta stampata si è aggiunta la voce pesante di Massimo Mauro, ex giocatore bianconero e oggi opinionista a Pressing. Le sue parole sono state durissime:
«Penso a David: guadagna sei milioni netti ed è il centravanti della Juventus. Dopo otto partite non posso credere che un giocatore così indossi quella maglia. Guadagna come un campione, ma dove sono i trenta gol a stagione?». Un commento che ha fatto il giro dei social, amplificando un malumore già diffuso tra i tifosi.

Crisi profonda e fiducia in bilico

David, arrivato dal Lille come simbolo del nuovo corso juventino, doveva rappresentare il terminale moderno del gioco di Tudor. Ma la realtà, per ora, racconta tutt’altro: un attaccante isolato, spaesato e in evidente calo di fiducia. Il suo linguaggio del corpo, tra gesti di frustrazione e sguardi persi, è diventato l’immagine di una Juventus in pieno smarrimento.

Dopo otto partite e un solo gol, il tempo delle giustificazioni sembra esaurito. E mentre la panchina di Tudor vacilla, anche quella di David – metaforicamente parlando – comincia a scricchiolare.

A Torino cresce la domanda che aleggia in queste ore alla Continassa: Jonathan David è davvero l’uomo giusto per guidare l’attacco della Juventus?

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