Non si arresta il momento complicato di Jonathan David, attaccante della Juventus, che anche in Nazionale fatica a ritrovare la via del gol. Nella notte italiana, il Canada è stato sconfitto 1-0 dall’Australia in amichevole, e il numero nove bianconero è rimasto in campo per tutti i novanta minuti senza riuscire a incidere. Un segnale di fiducia da parte del commissario tecnico, che tuttavia non ha prodotto i frutti sperati.
La prestazione del canadese è stata giudicata insufficiente, in linea con il periodo di flessione che sta attraversando anche in maglia bianconera. L’attaccante, arrivato a Torino come uno dei grandi investimenti della società, non riesce a ritrovare la brillantezza e la lucidità sotto porta che avevano caratterizzato le sue stagioni precedenti.
Le difficoltà proseguono anche alla Juventus
Il momento negativo di David non riguarda solo la parentesi con la Nazionale. Anche nelle ultime due uscite con la Juventus, contro Villarreal in Champions League e contro il Milan in Serie A, il centravanti non è riuscito a lasciare il segno. La mancanza di gol e assist pesa sul suo rendimento e sulle ambizioni di Igor Tudor, che continua a puntare su di lui come titolare ma attende risposte concrete sul campo.
La fiducia dell’allenatore resta, ma il tecnico croato sa bene quanto la fase offensiva della Juventus dipenda dalla capacità del suo numero nove di ritrovare il feeling con la rete. L’ex Lille, pur impegnandosi nel lavoro di pressing e nelle manovre di squadra, non riesce ancora a sbloccare quella scintilla che gli permetta di tornare decisivo.
L’occasione del riscatto contro la Colombia
Il prossimo banco di prova sarà mercoledì, quando il Canada tornerà in campo per affrontare la Colombia in un’altra amichevole di preparazione. Sarà l’occasione per David di rialzare la testa, ritrovare il gol e presentarsi al rientro a Torino con maggiore fiducia.
Alla Continassa, Tudor e il suo staff osservano con attenzione: la Juventus ha bisogno del vero Jonathan David, quello capace di unire potenza, velocità e istinto realizzativo. Un ritorno alla normalità che il tecnico spera possa arrivare presto, perché il cammino stagionale, tra campionato e coppe, non ammette più pause né mezze misure.