Allegri alla vigilia di Juventus-Milan: “Non è una rivincita, ma una partita che pesa”

Il tecnico rossonero presenta la sfida dell’Allianz: “La Juve si giocherà lo scudetto fino alla fine. Leao è tornato, Tomori c’è. Per noi è un altro passo verso la Champions.”

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La calma apparente prima della tempesta. Alla vigilia del grande ritorno all’Allianz Stadium, Massimiliano Allegri si presenta in conferenza stampa con il consueto aplomb, ma dietro le frasi misurate si intuisce il peso della serata che lo attende. Juventus-Milan, in programma domenica alle 20.45, non è una gara qualunque: è la partita che segna il suo ritorno da ex dopo dodici anni, e forse, più ancora, il primo vero esame di maturità del nuovo Milan.

“È una bella partita – ha esordito Allegri – per noi rappresenta un altro passo in avanti contro una squadra che si giocherà lo scudetto fino alla fine. Dovremo essere bravi.” Parole semplici, ma dense di significato: la sfida con la Juventus non è solo un confronto tecnico, ma anche simbolico.

“Otto anni a Torino, ma ora conta solo il Milan”

Quando gli chiedono se si tratti di una gara speciale, Allegri sorride appena: “È stata una settimana normale per me. I sentimenti ci sono, dopo otto anni a Torino è inevitabile. Ma domani conta la partita. Spero di fare otto anni anche al Milan.”

Sulla presunta “rivincita” nei confronti del suo passato, il tecnico è netto: “Non è una rivincita. Quando sono andato alla Juve ho ringraziato il Milan, e quando sono tornato qui ho ringraziato la Juve. Sono due percorsi diversi. Domani sarà solo una bella partita di calcio.”

Ironico anche quando gli chiedono se rischierà di “sbagliare panchina” nel ritorno a casa altrui: “No, anche perché hanno invertito le panchine. Ma ogni volta che mi siedo in panchina, è un’emozione. Il nostro obiettivo è chiaro: il Milan deve tornare a giocare la Champions, e per farlo dobbiamo restare concentrati, lavorare, e superare anche i momenti difficili.”

“Leao sta meglio, Tomori disponibile”

Capitolo formazione. Buone notizie da Milanello: “Tomori è a disposizione – ha confermato Allegri –. Ha lavorato bene e sarà convocato. Leao ha fatto una settimana importante, la prima completa dal 17 agosto. Domenica scorsa volevo farlo entrare, ma non così presto. Sta crescendo di condizione, così come Nkunku.”

Il tecnico apre poi alla possibilità di novità sugli esterni: “Bartesaghi può sostituire lo squalificato Estupiñan, ma anche Athekame può adattarsi a sinistra. Ho fiducia in tutti, chiunque giochi darà il massimo.”

Sul piano tattico, Allegri invita alla lucidità: “Dobbiamo giocare una partita molto tecnica. La Juve pressa tanto, ha sempre fatto gol e dispone di giocatori importanti. Sono queste le gare che tutti vogliono giocare: le più difficili e le più belle.”

“La Juve? Diversa, ma sempre competitiva”

Inevitabile una riflessione sul suo passato. “Il calcio è cambiato – ammette –. È una Juventus diversa da quella che ho allenato io, come questo Milan è diverso da quello del mio primo ciclo. Ma resta una grande squadra, organizzata e solida. Per questo servirà una prova completa.”

Infine, una battuta sul suo recente incontro con Dan Peterson, simbolo di un altro sport ma fonte di ispirazione anche per lui: “È stato un momento bellissimo. Abbiamo parlato di calcio e di basket, ha ancora un’energia incredibile. Da uno come lui c’è sempre da imparare.”

Un ritorno senza nostalgia

Domani sera Allegri rimetterà piede all’Allianz da avversario. Nessuna nostalgia, nessun dente avvelenato, ma un’unica missione: dare al suo Milan la continuità che ancora manca. “Il pareggio? Non ci accontentiamo. Servono punti per arrivare in Champions e per restare in alto. Dobbiamo pensare partita dopo partita, senza calcoli.”

All’ombra del vecchio stadio, il tecnico livornese sa che non basterà l’emozione. Servirà concretezza, equilibrio e, forse, un pizzico di coraggio in più. Juventus-Milan, più che una sfida, sarà un esame di crescita per tutti.

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