Claudio Chiellini racconta la Juventus Next Gen: “Una scuola di calcio e di vita”

Dall’orgoglio per i sette anni del progetto ai tanti esordi in prima squadra: il responsabile dell’area Next Gen spiega filosofia e prospettive future

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Claudio Chiellini, Head of Next Gen Area della Juventus, ha raccontato in una lunga intervista a Sky Sport Insider il percorso della seconda squadra bianconera, diventata negli anni un modello in Italia. Un progetto nato nel 2018, ma pensato già dal 2015, quando si iniziava a radunare i ragazzi rientrati dai prestiti per allenarli insieme, quasi a costruire una vera squadra.

«Nei primi anni l’obiettivo era anche quello di salire di categoria, mentre oggi il focus è formare calciatori pronti per la prima squadra – spiega Chiellini -. Abbiamo avuto 37 esordi in Serie A e molti di loro sono rimasti stabilmente con i grandi. Vedere Kenan Yildiz, oggi numero 10 della Juventus, che solo due anni fa era il numero 10 della Next Gen, è un motivo di grande soddisfazione».

Crescita dei giovani e modello europeo

Chiellini sottolinea come l’idea di seconda squadra, comune all’estero, stia diventando sempre più diffusa anche in Italia: «Siamo stati i primi, ora ci sono Inter, Atalanta e Milan. Ma serve un sistema che apra anche alla Serie D, per facilitare l’ingresso di nuove società. Sarebbe un vantaggio per tutti, comprese le Nazionali».

Il dirigente rivendica anche i successi economici: diverse cessioni hanno portato ricavi grazie a percentuali di rivendita, mentre circa 15 ragazzi cresciuti nella Next Gen giocheranno in questa stagione le coppe europee. «È come Harvard: chi studia lì porta il marchio per tutta la vita. Noi vogliamo che i nostri calciatori, ovunque andranno, rimangano sempre legati alla Juventus».

Professionalità e identità bianconera

Secondo Chiellini, la caratteristica distintiva dei giovani bianconeri è la serietà: «Un calciatore della Juventus può non avere le doti tecniche di altri vivai, ma ha professionalità, disciplina e voglia di emergere. Questo è il nostro DNA da cent’anni».

Infine, il responsabile Next Gen ha elogiato il lavoro di Mister Brambilla, arrivato alla sua quarta stagione sulla panchina della seconda squadra, e ha parlato della Premier League International Cup, nuova vetrina europea che darà maggiore visibilità ai giovani talenti. «Il prossimo Yildiz? Non so se ci sarà, ma di certo tanti altri ragazzi arriveranno in prima squadra».

Un percorso che continua, dunque, tra orgoglio per i risultati raggiunti e ambizione di consolidare la Next Gen come un vero laboratorio di futuro per la Juventus.

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