Il casting difensivo della Juventus entra nel vivo e, come in ogni finestra di mercato, il via vai di nomi tra le scrivanie della Continassa non conosce soste. Tra i profili riemersi in queste ore c’è quello di Axel Disasi, possente centrale francese del Chelsea, tornato a far parlare di sé dopo che un intermediario ne ha riproposto il nome ai dirigenti bianconeri.
Non è una novità assoluta. Già la scorsa estate la Juventus aveva sondato il terreno, salvo poi lasciar cadere la pista per divergenze economiche. Ma oggi lo scenario è cambiato: Disasi è ai margini del progetto tecnico dei Blues, relegato a comparsa in una squadra che sta ridisegnando il proprio assetto. Il giocatore, escluso dalle rotazioni principali, è deciso a cambiare aria e rilanciare una carriera che, a 27 anni, sembra entrata in una fase di stallo.
Il Chelsea apre al prestito, ma la Juve riflette
Secondo quanto riportato da Tuttosport, il club londinese, alle prese con un organico extralarge e con l’esigenza di ridurre il monte ingaggi, sarebbe disposto a cedere Disasi in prestito con diritto di riscatto, formula che renderebbe l’operazione appetibile dal punto di vista economico.
Per Damien Comolli, amministratore delegato bianconero, si tratterebbe di un affare “a rischio zero”: rinforzare subito la retroguardia, rimandando ogni decisione definitiva all’estate. Una soluzione tatticamente intelligente, compatibile con i vincoli di bilancio e coerente con l’idea di non compromettere le future mosse di mercato.
Spalletti guarda altrove
Eppure, da Torino non trapela entusiasmo. La reazione della Juventus è prudente, quasi distaccata. Disasi, pur riconosciuto per fisicità, esperienza internazionale e affidabilità difensiva, non rappresenta la prima scelta per il nuovo corso targato Spalletti-Comolli.
L’orientamento, infatti, va verso profili più giovani e futuribili, Muharemovic e Tiago Gabriel su tutti, giocatori in grado di crescere nel sistema e rappresentare un investimento per gli anni a venire. In questo contesto, Disasi viene visto come un’alternativa di lusso, utile solo se le prime piste dovessero sfumare o se emergessero emergenze improvvise nel reparto arretrato.
Una porta socchiusa
La Juventus, insomma, non chiude la porta. Ma resta lontana dal fare passi concreti. Il dossier Disasi resta sul tavolo, tra le carte d’appoggio di gennaio, in attesa di sviluppi o ribassi che possano cambiare lo scenario. Per ora, la priorità è chiara: costruire una difesa giovane, dinamica e sostenibile. E se Disasi dovesse tornare di moda, sarà solo perché il mercato, come spesso accade, ha deciso di mischiare di nuovo le carte.

