Si è finalmente concluso il Processo Prisma, con gli indagati che hanno patteggiato. Anche Andrea Agnelli ha deciso di voltare pagina, senza ammettere la sua colpa, ma trovando un compromesso con la giustizia. La sua condanna, a 1 anno e 8 mesi, dimostra la volontà di chiudere questa pagina brutta della sua vita, professionale e privata, senza andare a processo.
Questa vicenda, unita alla volontà di creare la Superlega, hanno allontanato sempre più l’ex presidente dalla Juventus, il suo unico amore. Ora lascia fluire i pensieri in un messaggio rivolto ai tifosi bianconeri.
Le parole dell’ex presidente della Juventus sono le seguenti: “Il mio amore per la Juventus resta totale e immutato, così come il mio legame con l’Italia e, in particolare, con Torino, la mia città”. Un amore che lo ha portato lontano dalla sua squadra e dalla sua città. L’ex presidente ora vive ad Amsterdam, ma continua a portare avanti le sue battaglie, soprattutto quella contro la giustizia sportiva.
Non ha mai nascosto la volontà di ritornare alla Juventus, anche se ora sembra improbabile, ma il futuro è ancora tutto da scrivere.

Agnelli e il messaggio verso le autorità: “Ribadisco il profondo rispetto per le autorità competenti. Ritengo giusto porre fine a questo periodo”.
Agnelli parla anche di progetti futuri. Tra questo ci dovrebbe essere anche una battaglia legale contro la giustizia sportiva. Anche la Corte di Giustizia Europea si ritrova coinvolta nel suo ricorso e si esprimerà nei primi mesi del 2026. Nel frattempo, nella seconda parte della sua lettera, lancia un messaggio verso le autorità.
Queste le parole di Andrea Agnelli: “Ribadisco oggi il profondo rispetto per le Autorità competenti chiamate a valutare il mio operato, nella piena consapevolezza che le inchieste sportive e penali costituiscono sul piano personale, un capitolo molto gravoso, ma anche un utile spunto di analisi per il futuro“.
Riguardo la decisione di patteggiare, Agnelli rilascia queste dichiarazioni: “La decisione di avanzare la richiesta di applicazione della pena, sospesa, priva di effetti civili e di sanzioni accessorie, senza riconoscimento di responsabilità, quindi coerente con la mia posizione di innocenza, è stata indubbiamente molto sofferta. Dopo aver a lungo riflettuto, sono però convinto che rappresenti la scelta più opportuna, considerando che questo procedimento penale, avviato ormai quasi quattro anni fa, si trova ancora nella fase iniziale dell’udienza preliminare e l’alternativa sarebbe stata un limbo destinato a trascinarsi ancora per moltissimo tempo. Avendone quindi oggi l’opportunità, ritengo giusto porre fine a questo lungo periodo nel pieno rispetto delle procedure”.