Cambiaso, tanta corsa ma poca incisività: la Gazzetta gli dà 6, il jolly di Tudor non decolla

L’esterno bianconero lavora con generosità ma senza lasciare il segno. La Gazzetta dello Sport gli assegna la sufficienza “di incoraggiamento”: tanto impegno, poca qualità nell’ultimo passaggio.

3 min di lettura

Nel pareggio senza reti tra Juventus e Milan, la prestazione di Andrea Cambiaso è stata la sintesi perfetta tra abnegazione e limiti tecnici. La Gazzetta dello Sport gli assegna un 6 stiracchiato, più vicino a un incoraggiamento che a una reale promozione. L’esterno bianconero, chiamato da Igor Tudor a interpretare il ruolo di “jolly tattico” nel complesso sistema di gioco juventino, ha dato tanto sul piano del sacrificio ma poco in termini di incisività.

Il quotidiano milanese descrive la sua prova come “un compitino, ma nulla di più”. Parole che raccontano una partita giocata con applicazione e disciplina, ma priva di quella spinta e di quel coraggio che servivano per sbloccare una gara chiusa e tatticamente equilibrata. Cambiaso ha corso, ha coperto, ha provato ad accentrarsi per creare superiorità, ma la manovra si è spesso fermata ai suoi piedi, senza trovare lo sviluppo decisivo.

Il primo limite sottolineato riguarda la mancanza di intraprendenza nell’ultimo passaggio. L’esterno juventino, pur arrivando con continuità nei pressi dell’area rossonera, non è mai riuscito a trovare la traccia giusta per servire i compagni. Un difetto che pesa in una squadra che fatica a concretizzare le poche occasioni costruite.

Il secondo aspetto critico emerge nella lettura tattica: quando Cambiaso si accentra per occupare il mezzo spazio, come previsto dal piano di Tudor, tende a perdersi nel traffico centrale, dove servirebbero tempi e visione da centrocampista puro. È lì che la sua partita si è spenta, tra tentativi di raccordo mai davvero riusciti e un contributo offensivo che non è bastato per accendere la Juventus.

Resta, comunque, la nota positiva di una prova generosa. Cambiaso ha garantito copertura, ha chiuso diverse diagonali difensive e non si è mai risparmiato. Ma la Juve di Tudor, in cerca di identità e qualità, ha bisogno di un esterno capace di fare la differenza, non solo di “esserci”.

Contro il Milan, la sua partita è stata quella del “vorrei ma non posso”: tanta corsa, poca brillantezza, e un ruolo da jolly che – almeno per ora – resta un obiettivo da raggiungere più che una realtà compiuta.

Nessun commento
- Pubblicità -