Nel cuore di un’estate che si preannuncia cruciale per definire le ambizioni bianconere, la Juventus spinge forte sull’acceleratore per Francisco Conceição, talento portoghese classe 2002 che ha già stregato Igor Tudor. L’allenatore croato, da quando ha preso in mano la squadra, ha individuato nell’esterno cresciuto nel vivaio del Porto un profilo ideale per la sua idea di calcio: elettrico, coraggioso, verticale. La Juve lo ha già avuto in prestito oneroso la scorsa stagione, ora vuole chiudere il cerchio.
Conceição, la Juventus alza l’offerta. Il Porto resiste, ma apre
Nelle ultime ore, come riportato da Sky Sport, il club di Corso Galileo Ferraris ha formalizzato una proposta da 22 milioni di euro per strappare Conceição al Porto a titolo definitivo. La risposta? Un no, ma non più blindato. I portoghesi, che inizialmente chiedevano una cifra superiore, sono scesi a 25 milioni, segnale evidente di un’apertura alla trattativa. Le parti si osservano, si pungolano, ma la sensazione è che la fumata bianca possa arrivare, magari in extremis, prima che le condizioni peggiorino.
Già, perché dal 16 luglio scatterà un nuovo vincolo economico: la clausola rescissoria del calciatore salirà da 30 a 45 milioni, complicando ulteriormente i margini di manovra della Juve. Un ostacolo non secondario per una dirigenza che, pur convinta dell’investimento, vuole mantenere un equilibrio tra entusiasmo tecnico e sostenibilità finanziaria. E c’è un altro dettaglio che agita le acque: domani, 11 luglio, il Porto darà il via al ritiro precampionato, ma Conceição non ci sarà. Una scelta che fa rumore e che conferma la volontà del ragazzo di voltare pagina. Anche questo è un segnale.
Sancho, l’ingaggio è il nodo: ma la Juve ci crede
Non c’è solo Conceição nell’agenda di Giuntoli e soci. Da settimane, i fari sono puntati anche su Jadon Sancho, esterno inglese in uscita dal Manchester United. Un nome pesante, dal potenziale tecnico indiscutibile, ma con un ostacolo grande come una montagna: l’ingaggio. La Juve, da tempo, ha impostato un percorso di sostenibilità e certi stipendi non sono più compatibili col nuovo corso.
Eppure qualcosa si muove. Il summit di ieri tra la dirigenza juventina e l’agente del calciatore ha prodotto un’apertura reciproca. La volontà, almeno sul piano dei desideri, è condivisa: trovare una formula che permetta a Sancho di rilanciarsi in Serie A senza compromettere l’equilibrio economico del club. Anche lo United, dal canto suo, non ha intenzione di opporsi: il talento ex Dortmund non rientra nei piani tecnici di Ten Hag e una sua cessione sarebbe vista come una liberazione più che come un rimpianto.