La Juventus regge per un tempo: poi il Real Madrid impazza e scopre le lacune bianconere

La Juventus è uscita fuori dal Mondiale per Club a seguito di una prestazione dignitosa contro il Real Madrid: le lacune bianconere sono uscite a galla nel secondo tempo

Francesca Rofrano
3 min di lettura

La Juventus esce fuori dal Mondiale per Club dopo una prestazione da considerare dignitosa. 1-0 da parte del Real Madrid che fa male, ma neanche troppo, anche per via della prestazione dei bianconeri che per 45 minuti hanno retto il passo di una squadra dotata di mezzi ampliamente superiori. La pecca della squadra di Igor Tudor è stata effettivamente quella di non riuscire a concretizzare le buone, ottime occasioni, create: prima tra tutti quella di Kolo Muani che a tu per tu con Courtois manda il pallone sopra la traversa; poi quella di Yildiz di un soffio fuori.

Nel secondo tempo di gioco, però, è emersa la reale differenza delle due squadre e la Juventus non ha fatto altro che aggrapparsi all‘enorme talento di Di Gregorio che ha abbassato la saracinesca blindando tutto quanto ciò che arrivava dai piedi di Bellingham e Valverde. Insomma, la Signora torna a in Italia facendo una figura discreta, una situazione che comunque ha portato a galla alcune delle lacune a cui Comolli dovrà fare necessariamente fronte.

Juventus fuori dal Mondiale per Club: serve una rivoluzione?

La prestazione della Juventus contro il Real Madrid, e ancor prima quella contro il Manchester City, ha messo in mostra alcune difficoltà della squadra bianconera. Oltre all’ossatura formata da Di Gregorio, Kalulu, Thuram, Cambiaso e Yildiz e con Bremer di rientro, servono colpi decisamente all’altezza per poter pensare di puntare in alto la prossima stagione: Kelly si è dimostrato a tratti distratto, mentre Alberto Costa a tratti troppo immaturo per pensare di assegnargli una corsia intera per il campionato che verrà. Inoltre, la questione Vlahovic-Kolo Muani è sicuramente da risolvere: a questo però Comolli ha posto già una “pezza”, chiudendo l’accordo per Jonathan David.

Tudor, però, ha bisogno di una difesa all’altezza e di un centrocampo compatto: Koopmeiners non regala continuità, così come Nico Gonzalez, mentre Douglas Luiz ormai è da definirsi fuori dal progetto bianconero. I rinnovi di Gatti e Savona, invece, non basteranno a costruire una difesa adeguata. Facendo i calcoli, quindi, la strategia dei tre colpi per rendere la squadra competitiva è già da rivedere: Comolli dovrà seguire un piano ben definito per portare la Juventus a riconquistare la fiducia dei suoi tifosi.

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