Vlahovic blocca la Juve: tra maxi ingaggio, silenzi e incastri saltati

La Juve cerca di liberarsi di Vlahovic ma il serbo resiste: vuole restare fino alla scadenza. Niente Milan, no al Fenerbahçe, e intanto David resta in standby. Il nodo DV9 rischia di congelare tutto il mercato bianconero.

Redazione Stile Juventus
4 min di lettura

Più che un caso di mercato, è diventato un nodo politico. Dusan Vlahovic non si muove, e la Juventus, in attesa di una svolta, resta ostaggio di una situazione che rischia di paralizzare l’intera strategia estiva. L’attaccante serbo, classe 2000, è al centro di un intrigo che ormai da settimane tiene banco a Torino. E non ci sono segnali di apertura.

La posizione del club è nota: Vlahovic è sacrificabile, anzi, quasi indispensabile da cedere. Non per motivi tecnici – anche se le prestazioni non sono mai state esattamente all’altezza delle aspettative – ma per esigenze economiche. Il contratto da 12 milioni di euro a stagione è un macigno sul bilancio. E con un solo anno rimasto prima della scadenza, il rischio di perderlo a zero nel 2026 è più che concreto.

Eppure, il giocatore non ha alcuna intenzione di muoversi. Nessuna apertura, nessun dialogo, solo un muro. Vlahovic vuole restare a Torino fino alla fine del contratto, incassare fino all’ultimo euro pattuito e poi, eventualmente, scegliere da svincolato il proprio futuro. Una strategia che mette in crisi le casse juventine e frena l’intero mercato in entrata.

Nessuno spiraglio: Milan defilato, Fenerbahçe respinto

Qualcuno ha provato a bussare, ma senza fortuna. Il Milan ha subito rinunciato dopo un sondaggio iniziale, scoraggiato dalle cifre fuori portata. Il Fenerbahçe di José Mourinho, invece, ha fatto qualcosa di più: ha provato ad affondare, attirato dalla possibilità di ricostruire un attacco ambizioso. Ma anche lì, nessuna apertura da parte del serbo, poco convinto dalla destinazione e fermo sulla sua linea: Torino o niente.

La Juventus, che avrebbe accettato anche una cifra intorno ai 25 milioni, si trova così con le mani legate. E i danni potenziali non si limitano a un mancato incasso: l’ingaggio del numero 9 blocca ogni altro movimento offensivo, e mette a rischio l’intera impostazione della nuova stagione.

L’ipotesi estrema: fuori rosa come Chiesa?

Davanti a questo stallo, la dirigenza valuta soluzioni drastiche. Secondo La Gazzetta dello Sport, se il giocatore dovesse continuare a opporsi a qualsiasi uscita o a un rinnovo al ribasso, la Juventus potrebbe decidere di metterlo fuori rosa, replicando quanto accaduto con Federico Chiesa nella scorsa stagione. Un segnale forte, ma anche pericoloso, che potrebbe creare ulteriori tensioni interne e danni d’immagine.

L’atteso confronto con Comolli, uomo forte dell’area tecnica, non è ancora andato in scena. Ma senza un cambio di rotta, lo strappo è una possibilità concreta. Una soluzione forzata che servirebbe a sbloccare le operazioni in entrata.

David bloccato, Kolo Muani a rischio

E proprio in entrata, il piano è già scritto. Il nome è quello di Jonathan David, attaccante canadese che dal 1° luglio sarà ufficialmente svincolato. La Juventus lo segue da tempo e l’accordo è a un passo. Ma c’è un problema: non si può chiudere se prima non si libera lo slot – e il monte ingaggi – occupato da Vlahovic. Con un contratto che potrebbe arrivare a 6 milioni netti più bonus, David non può coesistere economicamente con DV9.

Non solo: la permanenza forzata di Vlahovic complicherebbe anche la gestione di Randal Kolo Muani, attaccante francese che la Juventus intende trattenere anche dopo il Mondiale per Club. Avere tre punte centrali di quel livello, tutte ad alto costo, non è sostenibile né a livello tecnico né finanziario.

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