All’indomani dalla vittoria della Coppa Italia, in casa Juventus Women è tempo di bilanci assai positivi. La stagione si è conclusa con una doppietta da sogno, con Canzi che alza il doppio trofeo davanti al pubblico juventino e a tutti gli appassionati di calcio femminile. Un’annata iniziata e conclusa con le bianconere che sono state abili a non mollare nei momenti più difficili, ma soprattutto a disputare tutte le gare di campionato con la stessa intensità e costanza.
Forse l’unico tentennamento Gama e compagne lo hanno registrato a metà percorso della Poule Scudetto, giustificate dal divario di punti tra la Juventus Women e le dirette avversarie ma soprattutto dalla sopraggiunta stanchezza. Infatti, disputare una stagione ad altissimi livelli fino alla fine non è semplice, ecco perché il momentaneo rallentamento della squadra non ha comunque preoccupato Canzi, sicuro di poter assistere ad un finale ancor più importante.
E così è stato. La Juventus Women ha battuto le vicecampionesse della Roma mettendo in bacheca il secondo trofeo stagionale. La partita giocata al Sinigaglia ha rappresentato l’emblema dell’annata bianconera, totalmente gestita dalle ragazze guidati da Canzi. I vertici della società esultano, in attesa di costruire un futuro che vuole affermarsi anche fuori dalle mura nazionali.
Juventus Women, sognando l’Europa
La stagione stellare della Juventus Women amplia gli orizzonti sognando l’Europa, un obiettivo in cui le bianconere stentano ad affermarsi. Le prospettive future, con ogni probabilità, si baseranno sulla necessità di crescere anche fuori dai confini nazionali, come d’altronde è il sogno per antonomasia dei vertici societari anche relativamente alla prima squadra maschile. In tal senso, i presupposti ci sono tutti.
La conferma di alcuni pilastri e l’integrazione di calciatrici più esperte a livello europee potrebbe dare il via a un nuovo ciclo, basato sulla vittoria. La volontà della Juventus Women è di consolidare la propria leadership nelle competizioni nazionali provando, tuttavia, ad imporsi anche in Europa. Tutto è fattibile, bisogna solo crederci con la società che dovrà incentivare in prima linea questo percorso.
