Juventus, l’infortunio di Vlahovic complica il mercato: servono rinforzi ma il Fair Play Finanziario frena le mosse

L’assenza lunga del serbo obbliga la Juventus a cercare un nuovo centravanti, ma i vincoli economici impongono operazioni sostenibili.

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Il tonfo muscolare accusato da Dusan Vlahovic contro il Cagliari ha lasciato un’eco pesante all’interno della Continassa. La Juventus perde il suo bomber più affidabile nel momento in cui serviva stabilità e certezze, ritrovandosi con un attacco che, numeri alla mano, non ha mantenuto il passo del serbo. Sei reti per lui in stagione, mentre dietro le alternative arrancano: Kenan Yildiz si salva con i suoi cinque lampi, ma Jonathan David, Lois Openda e Chico Conceição non hanno superato quota due. Un problema tecnico prima ancora che strategico. La ferita è aperta e la stagione non aspetta. Da qui la necessità di intervenire. Ma per farlo la dirigenza bianconera dovrà districarsi tra i vincoli del Fair Play Finanziario e un monte ingaggi che non concede margini di manovra.

David Gol Parma
David esulta dopo il gol al Parma

Il nodo David e l’urgenza di una decisione

Tra le questioni più delicate c’è quella legata a Jonathan David, arrivato a parametro zero ma con 12,5 milioni di oneri accessori e un contratto fino al 2030 da 6 milioni netti a stagione. Un investimento corposo che finora ha prodotto pochissimo. L’attaccante canadese non parte titolare in campionato dal 26 ottobre e ha messo insieme poco più di cento minuti nelle ultime cinque settimane. La Juventus, già impegnata col Lipsia nel riscatto di Openda da 40 milioni a fine stagione, sa che l’unico modo per respirare un po’ a livello economico è cedere David, magari in Premier League, dove non mancano le squadre pronte a rilanciarlo. Una cessione che potrebbe liberare le risorse necessarie per un innesto immediato nel reparto offensivo.

La morsa del bilancio e la necessità di un nuovo centravanti

Per ragioni contabili, la priorità che fino a pochi giorni fa era il regista si è trasformata in un’urgenza diversa: trovare un attaccante che regga il peso dell’assenza del serbo. Il tema economico resta il primo freno: fino a giugno, Vlahovic continuerà a pesare almeno 12 milioni lordi sul bilancio, e la Juve non può permettersi operazioni onerose senza prima sbloccare qualcosa in uscita. Nella sede bianconera lo scenario è chiaro: l’unica operazione plausibile è un prestito o un innesto dal costo contenuto, capace comunque di garantire rendimento immediato.

Pellegrino, la pista italiana che stuzzica

Il nome che circola con maggiore insistenza in Serie A è quello di Mateo Pellegrino, classe 2001 del Parma, già a quota sette reti stagionali. Un talento da plasmare, interessante per potenzialità e costi sostenibili, ma anche un’incognita in un contesto ad alta pressione come Torino. È un profilo che intriga, ma che non può essere considerato la soluzione definitiva. Molto più ampia invece la gamma di opzioni all’estero, dove diversi giocatori stanno valutando di cambiare squadra per rilanciarsi in vista del Mondiale 2026.

Zirkzee
Zirkzee

Zirkzee, Fullkrug, Fabio Silva: la corsa al prestito

Chi cerca un nuovo inizio è certamente Joshua Zirkzee. L’ex Bologna, oggi al Manchester United, resta una pedina marginale per Amorim nonostante il recente gol al Crystal Palace. Aperto a un prestito, considera la Serie A una destinazione privilegiata. E la Juve monitora. Poi c’è Niclas Füllkrug, che al West Ham ha collezionato più frustrazioni che minuti (soltanto 413 finora). Anche lui è un obiettivo realistico per un prestito secco, così come Fabio Silva, fresco di 11 spezzoni al Dortmund e con una sola rete all’attivo. Tre profili diversi, accomunati da una caratteristica: possono muoversi a condizioni economicamente possibili.

Darwin Nunez
Darwin Nunez

Il sogno proibito: Darwin Núñez

E poi c’è la suggestione. Quella che accende le fantasie dei tifosi, anche se resta tremendamente complicata. Darwin Núñez, approdato per 53 milioni all’Al-Hilal, starebbe riflettendo sull’idea di lasciare l’Arabia Saudita per qualche mese. Lo riporta Olé, secondo cui l’uruguaiano non sarebbe soddisfatto del livello competitivo nonostante 5 gol e 2 assist in 11 partite. Il problema non è il talento, né la volontà del giocatore. È lo stipendio: quasi 20 milioni netti all’anno. Un abisso per la Juventus, che potrebbe muoversi solo con un prestito puro e un pesante contributo dell’Al-Hilal sulle mensilità. Missione quasi impossibile, ma non del tutto da archiviare. Nel calcio, soprattutto a gennaio, le sorprese non mancano mai.

La Juventus accelera: serve una scelta immediata

Il tempo stringe. Gli impegni tra campionato e Champions non aspettano il recupero di Vlahovic e Spalletti ha bisogno di un riferimento offensivo credibile. La Juventus si muoverà, questo è certo. Ma dovrà farlo seguendo un equilibrio sottile tra necessità tecnica e sopravvivenza economica. Perché l’assenza del suo centravanti non può essere lasciata al caso.

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