Spalletti prepara la svolta: nuova Juve con difesa a quattro, più fantasia e un Yildiz liberato tra le linee

Il tecnico vuole spezzare la serie di pareggi: tre idee sul tavolo per dare un’identità più offensiva e restituire brillantezza ai bianconeri.

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L’1-1 del Franchi contro la Fiorentina ha ribadito ciò che da settimane aleggia nell’aria: la Juventus non vince abbastanza, e soprattutto pareggia troppo. Il rallentamento costante sta complicando la rincorsa ai vertici e Luciano Spalletti sa bene che il tempo per invertire la tendenza non è infinito. I bianconeri si muovono, cercano soluzioni, e il tecnico è convinto che una svolta sia possibile solo attraverso un cambiamento profondo, tecnico prima ancora che mentale.

Difesa a quattro: il primo passo verso una nuova identità

Durante la sosta Spalletti ha lavorato molto su un’idea che lo accompagna da settimane: il ritorno alla difesa a quattro. L’obiettivo è chiaro, quasi urgente. Con il rientro degli esterni, la linea a tre rischia di essere un freno più che un punto di forza. Tornare a quattro permetterebbe di guadagnare un uomo nella costruzione, aumentare il controllo del possesso e rendere più fluido l’avvio dell’azione. È una scelta che cambierebbe l’assetto complessivo e restituirebbe ampiezza e verticalità alle corsie laterali.

Più fantasia nel tridente: la Juve deve diventare imprevedibile

L’altra strada riguarda la qualità offensiva. Spalletti vede una squadra troppo prevedibile, troppo semplice da leggere negli ultimi trenta metri. La sua seconda idea punta quindi a un tridente più tecnico, più coraggioso, in grado di creare superiorità numerica attraverso l’uno contro uno. È qui che entrano in scena Francisco Conceição ed Edon Zhegrova, entrambi in crescita e capaci di dare quel tocco di fantasia che spesso è mancato per scardinare difese chiuse e attente. La Juve ha bisogno di variazioni, di colpi improvvisi. E questa potrebbe essere una via concreta.

Yildiz tra le linee: la mossa che può cambiare tutto

La terza intuizione è la più intrigante, quella che potrebbe riscrivere la faccia dell’attacco. Spalletti immagina Kenan Yildiz come trequartista, in un nuovo sistema con doppio centravanti. Il talento turco sarebbe libero di muoversi, di toccare più palloni, di illuminare il gioco senza l’obbligo di rincorrere troppo l’avversario.

Sarebbe un Yildiz più dentro la partita, più vicino alla porta, più responsabilizzato nella creazione. In questo schema, la fisicità di Vlahovic potrebbe combinarsi con la mobilità di David o Openda, mentre il numero 10 farebbe da ponte tra centrocampo e attacco, cucendo e rifinendo. Una versione più moderna e dinamica della Juve, costruita per dominare il campo anziché subirlo.

Martedì arriva la trasferta di Champions contro il Bodo Glimt, una gara che la Juventus deve vincere senza alternative. Spalletti sa che servirà coraggio, e una delle sue tre idee potrebbe diventare realtà già in Norvegia. Difesa a quattro, fantasia sugli esterni o Yildiz nuovo faro tra le linee: qualunque sarà la scelta, il messaggio è chiaro. La Juventus ha bisogno di cambiare pelle. E Spalletti è pronto a farlo.

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