La Juventus ha vissuto ore di incertezza mentre Dusan Vlahovic rientrava a Torino dopo lo stop accusato con la Serbia, proprio alla vigilia del ritorno in campo contro la Fiorentina. Il quadro, atteso con ansia in casa bianconera, ha iniziato a delinearsi tra lunedì e giovedì, scandito dagli esami al J-Medical, dal primo allenamento in gruppo e dalle valutazioni di Luciano Spalletti in vista di un match che per motivi tecnici ed emotivi non potrà essere considerato come gli altri.
Cosa dicono gli esami: nessuna lesione, solo affaticamento
Il primo responso è arrivato nella giornata di lunedì, quando l’attaccante si è sottoposto agli esami strumentali. Le verifiche hanno escluso qualunque lesione muscolare, una notizia che ha immediatamente disteso gli animi alla Continassa. Si tratta di un affaticamento, un campanello che ha spinto Serbia e Juventus a scegliere la strada della prudenza, ma non un problema destinato a condizionare a lungo il suo percorso.
Il fastidio accusato in Nazionale è quindi gestibile, purché non si acceleri in modo rischioso i tempi del rientro. E qui entra in gioco il calendario, che da sabato in poi non concederà respiro ai bianconeri.
Recupera per il Franchi? Per la convocazione cresce l’ottimismo
A due giorni da Fiorentina-Juventus, il quadro è cambiato: Vlahovic ha ripreso ad allenarsi parzialmente in gruppo nella seduta di giovedì, primo segno concreto verso una possibile convocazione. Nell’ambiente si respira cauto ottimismo, molto più di quanto filtrava all’inizio della settimana, quando l’ipotesi forfait sembrava la più probabile. Non è ancora una certezza, ma Spalletti sa di poter ragionare sulla gestione più che sull’assenza.
Titolare o in panchina? Perché Spalletti va verso la scelta più prudente
Anche in caso di convocazione, l’idea di vedere Vlahovic dal primo minuto appare remota. Il motivo è duplice. Da un lato, il serbo non è ancora al cento per cento; dall’altro, il percorso che attende la Juventus è fittissimo: martedì 25 novembre i bianconeri giocheranno in Norvegia una partita chiave contro il Bodo/Glimt in Champions League.
Spalletti, che in queste settimane ha insistito molto sulla gestione delle energie, non ha intenzione di correre un rischio inutile. Contro la Fiorentina, Vlahovic potrebbe rappresentare una soluzione a gara in corso, utile per spezzare i ritmi o per ricacciare indietro i viola nel finale.
Chi può sostituirlo al centro dell’attacco
Se il serbo dovesse cominciare dalla panchina o rimanere a riposo, Spalletti ha già individuato l’alternativa più logica. Tra Openda e David, entrambi rientrati dagli impegni con le rispettive Nazionali, il belga è quello con meno minuti nelle gambe e un viaggio meno pesante. Un elemento non secondario quando si arriva da settimane dense di voli e programmazioni differenti.
La sensazione è che il Franchi possa vedere Openda dall’inizio, con Conceição e Yildiz ai suoi lati per garantire ampiezza, profondità e soluzioni di uno contro uno.

