Intervistato da Ciro Ferrara ai microfoni di Dazn, l’allenatore della Juventus Igor Tudor ha parlato a cuore aperto del suo legame con i colori bianconeri, dei suoi giocatori e dell’imminente derby d’Italia contro l’Inter.
“La Juve è una parte di me”
Tudor ha ricordato i suoi anni da calciatore a Torino: “La Juventus è parte della mia vita, mi ha costruito come uomo e come allenatore. In quegli anni vinceva in Champions, era irreale vedere Zidane allenarsi con uno staff dedicato. Noi portavamo porte e palloni da soli, ora ci sono trenta persone. Erano tempi diversi”.
Il croato ha citato anche i compagni di un gruppo storico: “Birindelli, Pessotto, Montero, Ferrara e Del Piero: Alex si arrabbiava persino per una partitella. Questo era lo stile Juve. Io insegno con i fatti, non con le parole”.
“Bremer leader, Yildiz ha attributi da top”
Sul presente, Tudor ha speso parole importanti per Bremer: “È fondamentale come giocatore e come leader. Lo spogliatoio ha bisogno del suo carisma. È buono come il pane, si mette sempre a disposizione”.
Poi il focus su Kenan Yildiz: “Non devo mai dirgli nulla davanti agli altri, fa sempre quello che deve. Ha una motivazione interiore che fa la differenza. Ha tutti gli attributi per diventare un top”. E un nome che tornerebbe volentieri ad allenare oggi: “Zidane. Zizou è il calcio”.
“Inter, scudetto e Vlahovic”
Sul derby d’Italia, Tudor è chiaro: “Vale più di tre punti, è più facile preparare partite così. L’Inter è fortissima, ma noi abbiamo le nostre carte”. Non manca una battuta sullo scudetto: “Questa squadra può lottare per vincerlo. Ne parlo solo all’inizio, poi chiudo la porta: contano i fatti, non le parole”.
Infine, un pensiero su Vlahovic: “Ha 25 anni, è a metà carriera e ha le migliori stagioni davanti. In un momento difficile ha trovato la forza per crescere da solo. A volte ha bisogno d’amore, altre del bastone: io provo a dargli entrambi”.
Un Tudor diretto, fedele allo stile Juventus che lo ha formato, ora chiamato a trasmettere la stessa mentalità alla sua squadra in uno dei momenti più delicati della stagione.