Nel giorno di Lazio–Juventus, Igor Tudor ha parlato ai microfoni di DAZN per presentare la sfida dell’Olimpico, un appuntamento che può cambiare la rotta della stagione bianconera. Il tecnico croato, apparso sereno ma determinato, ha sottolineato la necessità di trasformare le buone prestazioni in risultati concreti.
«Abbiamo fatto una buona partita a Madrid, ma alla fine siamo usciti sconfitti. Non si può essere contenti del risultato, ma ho visto atteggiamento e positività nonostante le difficoltà. I ragazzi hanno seguito ciò che avevamo preparato», ha spiegato Tudor, riconoscendo la crescita nella gestione fisica e mentale della squadra: «Fisicamente siamo in un buon momento. Ci siamo allenati bene in questi giorni, anche se si gioca ogni tre o quattro giorni. Serve lucidità, ma anche tanta determinazione».
“Lavoriamo su testa, motivazioni e spirito di gruppo”
Tudor ha poi insistito sull’aspetto mentale, da sempre croce e delizia della Juventus di questa stagione: «Si lavora su tutto, sia individualmente sia come gruppo. Dobbiamo tirare fuori orgoglio e motivazione, è questo il compito di un allenatore: saper stimolare il carattere della squadra».
Sulle possibili novità tattiche, il tecnico ha preferito non sbilanciarsi: «Vedremo, capiremo durante la partita cosa sarà meglio fare. Conta l’atteggiamento, non solo il modulo».
“Leader cercasi: un problema generazionale”
Uno dei temi centrali affrontati da Tudor riguarda la mancanza di leader nello spogliatoio, un aspetto che il tecnico considera più ampio del semplice contesto bianconero. «È anche una questione generazionale, oggi i giocatori devono crescere e imparare a sviluppare personalità. Molti sono arrivati da poco, ma con il tempo troveranno la maturità necessaria».
E sul ruolo della società in questo processo, Tudor ha aggiunto: «La responsabilità va condivisa. Bisogna educare i ragazzi a pensare alla squadra, non solo a se stessi. Oggi l’individualismo è più forte rispetto al passato, ma è nostro dovere lavorare sull’empatia e sul senso di appartenenza».
“Sto bene, concentrato e con voglia di ripartire”
Infine, un passaggio personale e un pensiero per l’avversario di serata: «Sto bene, sono lucido e concentrato, ho grande voglia di fare bene e di ripartire. Sarri? È un allenatore che ha fatto la storia del calcio italiano, un tecnico da ammirare per la passione e la coerenza con cui vive questo sport».
Tudor sa che all’Olimpico non ci saranno seconde occasioni. E mentre la Juventus cerca la vittoria perduta, il suo allenatore si prepara a giocarsi una partita che vale molto più dei tre punti: una prova di identità, carattere e sopravvivenza sportiva.

