Nonostante campagne contro l’odio razziale vengano riproposte ogni anno e in ogni partita dalla Lega Serie A, ecco che puntualmente l’ignoranza mascherata da odio dei tifosi viene a galla. Questa volta ad essere il soggetto dei cori vergognosi “Sei uno zingaro”, partiti dalla curva Ferrovia dell’Artemio Franchi, è stato l’attaccante juventino Dusan Vlahovic, ex di giornata dato il suo passato a Firenze.
Le “cause” dell’odio
Se di cause si può parlare, dato che nulla può giustificare degli epiteti simili rivolti in tale maniera ad un giocatore, ma innanzitutto ad un essere umano, queste vanno ricercati nella rivalità tra le due squadre che ieri si sono sfidate. Una rivalità, da molti tifosi juventini ritenuta in realtà a senso unico, che sembra essersi riaccesa nell’ultimo decennio, proprio a causa dei diversi trasferimenti che hanno portato pedine importanti della Fiorentina a trasferirsi nella sponda bianconera di Torino. Tra questi i più eccellenti sicuramente quelli di Federico Chiesa, Federico Bernardeschi e ultimo ma non per importanza proprio Dusan Vlahovic, trasferitosi alla Juventus nel gennaio 2022.
Un odio, quello dei “tifosi” viola, che non sembra esser stato smorzato dagli ormai quasi quattro anni passati dall’avvenimento. Ad aver fatto aumentare la bile, poi rilasciata sotto forma di cori razzisti, potrebbe essere stata la prova sontuosa del serbo, il quale si era anche procurato un rigore con una giocata pazzesca ai danni di Pablo Marì. Il rigore è stato poi revocato dall’arbitro Doveri a seguito di una “on field review” quantomeno curiosa, data che da regolamento non doveva essere effettuata, come sottolineato oggi da diversi quotidiani sportivi e non solo. Fatto sta che questo non è né il primo, né sarà l’ultimo degli episodi di questo tipo che si verificheranno negli stadi italiani. Ma come si è mosso dunque l’arbitro per fronteggiare questa situazione?
L’applicazione del regolamento
A differenza di quanto fatto nel caso del rigore revocato, Daniele Doveri si è affidato al regolamento. Alle prime avvisaglie di cori infatti, l’arbitro della sezione di Roma 1 si è avvicinato al quarto uomo Marchetti per segnalare quanto stava accadendo. A seguito di ciò lo speaker dello stadio, informato del fatto, ha fatto passare dagli altoparlanti il messaggio nel quale si intima ai tifosi di cessare i suddetti cori, pena la sospensione della partita.
Dopo un primo momento in cui la situazione sembrava essere risolta, una nuova onda di insulti di razzisti si è levata contro l’attaccante serbo, nel momento in cui si preparava a battere il calcio di rigore. È stato quindi necessario l’intervento del capitano della Fiorentina Ranieri, che ha cercato in qualche modo di placare la sua curva. I cori si sono quindi interrotti, ma ciò non toglie che, oltre alla quasi sospensione della partita, la Serie A si è resa protagonista dell’ennesimo vergognoso episodio di razzismo.

