La vigilia più delicata della stagione è arrivata. Dopo il tonfo di Como, la Juventus è tornata ad allenarsi alla Continassa con un solo obiettivo: rialzarsi subito, e farlo nel palcoscenico più prestigioso, quello del Santiago Bernabéu. Domani sera, contro il Real Madrid, servirà una prova di orgoglio, ma anche di equilibrio tattico, qualità che nelle ultime settimane si sono smarrite.
Ieri, silenzio e concentrazione. Oggi, l’allenamento di rifinitura e la partenza per Madrid, con il tecnico Igor Tudor chiamato a sciogliere gli ultimi dubbi di formazione. Dubbi che, come riporta Tuttosport, non mancano praticamente in nessun reparto.
Difesa: Gatti l’unica certezza
La difesa resta il primo nodo da risolvere. Tudor, pur tra esitazioni, sembra orientato a confermare la linea a quattro, modulo che non lo convince del tutto ma che offre maggiore copertura sulle fasce. La certezza è il ritorno di Federico Gatti, rimasto in panchina per novanta minuti a Como e pronto a riprendersi il posto dal primo minuto.
Accanto a lui dovrebbe esserci Acerbi, con Dumfries e Carlos Augusto sulle corsie laterali, ma la sensazione è che lo schieramento definitivo verrà deciso solo all’ultimo, dopo il confronto tecnico della mattina.
Centrocampo: ballottaggio aperto
La mediana resta il reparto più indecifrabile. Tudor deve scegliere se confermare Teun Koopmeiners, apparso in crescita, oppure rilanciare Weston McKennie, più dinamico ma meno lucido nell’ultimo periodo. L’olandese, utilizzato da mezzala con libertà di inserimento, ha finalmente trovato una posizione congeniale, e potrebbe essere confermato se il tecnico dovesse optare per un 4-3-2-1.
Tutto cambia, invece, in caso di ritorno al 3-4-2-1, schema più prudente ma con un uomo in meno in mezzo al campo, che ridisegnerebbe le gerarchie.
Attacco: Openda in rialzo, Vlahovic in bilico
Il vero dilemma, come spesso accade, è l’attacco. Le condizioni di Loïs Openda sono in miglioramento: il belga ha smaltito i fastidi muscolari e insidia seriamente Francisco Conceiçao per una maglia dal primo minuto. Tudor lo considera una pedina chiave per la profondità e la capacità di attaccare gli spazi, qualità che contro il Real potrebbero fare la differenza.
Più indietro Dusan Vlahovic, reduce da un ingresso opaco a Como, mentre Jonathan David resta il favorito per partire titolare come riferimento centrale. Il canadese, tra i pochi a salvarsi nell’ultima uscita, ha guadagnato punti grazie alla generosità e al lavoro per la squadra.
La vigilia del Bernabéu
La Juventus volerà a Madrid nel pomeriggio, consapevole che la sfida con il Real non sarà solo una questione di punti, ma di identità. Tudor si gioca molto, forse tutto: la fiducia della società, il controllo dello spogliatoio e, in parte, il futuro della stagione.
Al Bernabéu non serviranno solo moduli o scelte tattiche, ma carattere, concentrazione e lucidità. E in un momento così fragile, la formazione di Tudor, più che una lista di nomi, sarà una dichiarazione d’intenti.