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Openda, la notte giusta per prendersi la Juve: contro la Roma l’esame decisivo

4 min di lettura

Con Vlahovic fuori e le gerarchie ancora aperte, il belga può debuttare da titolare in campionato: velocità e profondità come armi chiave.

Contro la Roma non è una partita come le altre. E non lo è soprattutto per Lois Openda, chiamato a trasformare un’attesa lunga quattro mesi in un’opportunità concreta. La Juventus ha bisogno di un centravanti affidabile e, con Dusan Vlahovic fuori causa, il momento di dimostrare di essere all’altezza sembra finalmente arrivato.

Un percorso in salita, ora il bivio

L’impatto con la Serie A non è stato immediato. Inserimento graduale, minuti spesso a partita in corso, un ambientamento più lento del previsto. Ma i tempi di rodaggio sono finiti: per Openda è arrivata l’ora di incidere davvero. In Champions League ha già lasciato il segno con l’unica rete in bianconero contro il Bodo/Glimt; in campionato, invece, il tabellino resta ancora a zero. Un dato che pesa, soprattutto per un attaccante abituato a numeri ben diversi nelle stagioni precedenti.

Bologna come spartiacque

La trasferta del Dall’Ara ha raccontato più di quanto dicano gol e assist. Subentrato nella ripresa, Openda ha cambiato l’inerzia del match con strappi continui, pressione e una velocità che ha mandato in affanno la difesa avversaria. Nessuna rete, è vero, ma una presenza costante nel vivo del gioco e un’espulsione procurata che hanno acceso un segnale chiaro: il belga può spaccare le partite. È il tipo di prestazione che Luciano Spalletti guarda con attenzione, soprattutto quando il piano gara richiede profondità e attacco degli spazi.

Il duello con Jonathan David

La corsa alla maglia da centravanti è tutt’altro che chiusa. Jonathan David offre qualità diverse: più gioco spalle alla porta, maggiore capacità di legare la manovra. Openda, invece, è potenza pura, progressione e attacco verticale. Spalletti lo ha spiegato senza giri di parole: contro squadre che lasciano campo, un giocatore con “60 metri di strappo” diventa un’arma micidiale. Juventus-Roma, per caratteristiche, può essere il contesto ideale per testare questa soluzione dall’inizio.

Una Roma rimaneggiata dietro, occasione da sfruttare

L’assenza di Ndicka costringerà Gasperini a rivedere la difesa, con Mancini possibile centrale della linea a tre. Ed è qui che la velocità di Openda può fare la differenza. La disparità di passo è evidente e la Juventus lo sa: colpire alle spalle, attaccare la profondità, mettere pressione fin dai primi minuti può diventare la chiave tattica della sfida. Che parta titolare o entri a gara in corso, il belga avrà spazio e responsabilità. Ma una partenza dall’inizio rappresenterebbe un segnale forte, una fiducia da ripagare sul campo.

La partita che può cambiare tutto

Quattordici gare senza gol in campionato sono un macigno, soprattutto per chi arriva con aspettative alte. Ma il calcio vive di momenti, e Juventus-Roma può essere quello giusto. Una prova convincente, magari una rete, e le gerarchie offensive potrebbero riscriversi. Per Openda è una di quelle occasioni che non tornano spesso. Stavolta non basta partecipare: serve incidere. Perché alla Juventus, quando si apre una porta, o la attraversi deciso o rischi che si richiuda in fretta.

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