A due settimane dall’inizio della Serie A 2025/26 e a tre dalla chiusura del calciomercato, il futuro di Dusan Vlahovic resta in sospeso. L’attaccante serbo è ancora nella lista dei partenti, ma per ora continua ad allenarsi agli ordini di Igor Tudor, mostrando impegno e professionalità durante il ritiro di Herzogenaurach. Nell’ultima amichevole contro il Borussia Dortmund è subentrato a gara in corso, senza però lasciare il segno.
La Juventus, rientrata a Torino dopo la tournée in Germania, si prepara agli ultimi test estivi contro Next Gen e Atalanta, prima dell’esordio in campionato contro il Parma del 24 agosto. Sul fronte mercato, però, la situazione di Vlahovic è legata a doppio filo alle mosse del Milan, finora la principale pretendente al suo cartellino.
Milan, sorpasso Hojlund
L’idea rossonera iniziale era attendere le battute finali del mercato per provare ad abbassare le richieste della Juventus. Tuttavia, nelle ultime ore, il profilo di Rasmus Hojlund del Manchester United ha guadagnato terreno. L’arrivo di Benjamin Sesko a Old Trafford potrebbe spingere il danese verso una nuova avventura, e il Milan sta valutando seriamente un’operazione in prestito oneroso con diritto di riscatto.
I costi dell’operazione – compresi i circa tre milioni netti d’ingaggio – risultano più contenuti rispetto a quelli per Vlahovic. Per questo motivo, Hojlund sembra essere diventato la prima scelta per rinforzare il reparto offensivo di Massimiliano Allegri, che attualmente può contare solo su Santiago Gimenez come centravanti di ruolo.
Vlahovic, ipotesi permanenza
Se il Milan dovesse affondare il colpo per Hojlund, le possibilità di un nuovo assalto a Vlahovic si ridurrebbero drasticamente. In assenza di offerte convincenti da altri club, la prospettiva più concreta diventerebbe quella di una permanenza a Torino almeno fino al termine della stagione, con scadenza naturale del contratto nel 2026.
Per il serbo, dunque, il futuro potrebbe essere ancora a tinte bianconere, in un’annata in cui la Juventus punta a ritrovare competitività e continuità sotto la guida di Tudor.