Locatelli, dai fischi agli applausi: un anno che ha cambiato tutto allo Stadium

Un anno fa i fischi, oggi la fascia da capitano: Manuel Locatelli conquista lo Stadium. Per Vlahovic, invece, il rapporto con i tifosi è in bilico.

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Dodici mesi fa, nella stessa cornice dell’Allianz Stadium, Manuel Locatelli era stato accolto da una pioggia di fischi. Un segnale forte, che aveva lasciato il segno in una stagione già complessa. Ieri, invece, la scena è stata completamente diversa: lo speaker lo ha presentato come “il capitano della Juventus”, e il pubblico ha risposto con un applauso caldo e convinto. Locatelli ha citato con emozione Gianluca Vialli, chiudendo con un grido che ha unito tutto lo stadio: “Forza Juve”.

La rinascita di un leader

L’episodio racconta di un rapporto ricucito, di un capitano che ha saputo trasformare un momento di rottura in una nuova investitura. Il rigore segnato contro il Venezia e l’esultanza sotto la curva hanno segnato un passaggio chiave, simbolo di una riconciliazione con quei tifosi che oggi lo acclamano. Il tutto grazie a costanza, professionalità e un amore per la maglia bianconera coltivato fin da bambino.

Il caso Vlahovic

Se per Locatelli i fischi di un anno fa sono stati il punto di partenza di una crescita, per Dusan Vlahovic la storia sembra diversa. Ieri, alla lettura delle formazioni, è stato lui il bersaglio dei mugugni dello Stadium. Un paradosso, se si pensa all’entusiasmo che aveva accompagnato il suo arrivo nel gennaio di due anni fa. Prestazioni altalenanti e aspettative non pienamente soddisfatte hanno incrinato il rapporto con l’ambiente.

La sensazione è che la frattura sia difficile da sanare. Un addio resta sul tavolo, ma non sarà semplice: servirà trovare un’intesa con il giocatore, il suo entourage e soprattutto gestire un ingaggio di peso. Il destino di Vlahovic, insomma, sembra avviarsi verso una strada opposta a quella percorsa da Locatelli.

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