Udine si prepara a vivere una notte che profuma di attesa e responsabilità. L’Italia di Gennaro Gattuso scende in campo contro Israele in una sfida che vale più dei tre punti: vincere significherebbe consolidare il secondo posto e presentarsi con fiducia ai playoff per il Mondiale 2026. Dopo la vittoria in Estonia, gli Azzurri cercano continuità, e il commissario tecnico sembra intenzionato a ripartire da un blocco solido, riconoscibile, che parla la lingua della Juventus.
La scelta non è casuale. In un momento in cui la Nazionale ha bisogno di certezze, Gattuso punta su uomini abituati a gestire la pressione, capaci di interpretare con maturità le situazioni più delicate. Secondo le ultime indiscrezioni raccolte da La Gazzetta dello Sport, il tecnico calabrese dovrebbe affidarsi a due bianconeri dal primo minuto: uno sicuro del posto, l’altro in ballottaggio fino all’ultimo respiro.
Cambiaso e Locatelli, l’anima juventina dell’Italia
La prima certezza si chiama Andrea Cambiaso, ormai più di una promessa nel panorama azzurro. Sulla fascia destra, il jolly di Igor Tudor si è imposto per continuità e intelligenza tattica, diventando una risorsa preziosa anche per la Nazionale. Le sue qualità nel doppio compito di spinta e copertura offrono a Gattuso un equilibrio raro, ideale per affrontare un avversario ostico come Israele, pronto a chiudersi e ripartire.
Il vero nodo riguarda però la cabina di regia. Manuel Locatelli, cervello della Juventus, è in vantaggio nel testa a testa con Bryan Cristante per guidare il centrocampo. Le ultime indicazioni danno il bianconero leggermente avanti — 55% contro 45% — ma il CT deciderà soltanto a ridosso del fischio d’inizio. Da un lato la fisicità e l’esperienza del romanista, dall’altro la visione e la pulizia nel palleggio di Locatelli, qualità che potrebbero rivelarsi decisive per scardinare la retroguardia israeliana.
L’importanza della scelta
Per Gattuso, si tratta di una decisione che va oltre la semplice tattica: scegliere Locatelli significherebbe affidarsi al gioco corto e alla gestione del possesso, una strategia utile per mantenere il controllo e costruire dal basso. In un contesto tecnico in cui l’Italia deve tornare a dettare il ritmo, il regista bianconero rappresenta una garanzia di ordine e tempi giusti.
Allo stesso tempo, per la Juventus sarebbe un riconoscimento ulteriore del lavoro svolto in questi mesi: due dei suoi pilastri pronti a guidare anche la Nazionale, confermando il peso del gruppo juventino nel progetto azzurro.
Attesa e responsabilità a Udine
Udine sarà il teatro di una partita che va oltre il risultato. È il banco di prova della nuova Italia di Gattuso, chiamata a dimostrare che la compattezza e l’identità possono tornare a essere le chiavi del successo. In una serata che promette emozioni e tensione, Locatelli si gioca molto più di una maglia da titolare: si gioca la fiducia definitiva del CT e la conferma di un ruolo centrale in un’Italia che vuole tornare grande.