La Juventus riparte da Kenan Yildiz. Il talento turco, simbolo della nuova generazione bianconera, è destinato a diventare il perno del progetto tecnico che prenderà forma con Luciano Spalletti, atteso a Torino per raccogliere l’eredità di Igor Tudor. Dopo settimane di confusione e risultati altalenanti, il club vuole costruire una squadra con al centro un giocatore che rappresenti futuro, identità e ambizione.
Già questa sera, nella parentesi guidata da Massimo Brambilla, si vedrà un primo indizio di quello che sarà il nuovo Yildiz: più libero, più vicino alla porta, finalmente nel cuore del gioco.
Il doppio volto di Yildiz
L’avvio di stagione del classe 2005 era stato sfolgorante. Doppio assist alla prima contro il Parma, un gol spettacolare e un passaggio vincente nella supersfida con l’Inter, poi il bis in Champions League contro il Borussia Dortmund. Numeri e giocate che avevano acceso l’entusiasmo, spingendo la Juventus a consegnargli la maglia numero 10, simbolo di eredità e responsabilità.
Ma la squadra di Tudor si è presto spenta, e con essa anche la crescita del giovane turco. Spremuto atleticamente, isolato tatticamente e costretto a giocare troppo lontano dal centravanti, Yildiz ha perso progressivamente brillantezza. La Juventus di quell’ultimo periodo sembrava dipendere esclusivamente dalle sue invenzioni, un “centro di gravità” troppo pesante per un talento ancora in evoluzione.
Spalletti e la nuova centralità tattica
Con Spalletti, le prospettive cambiano. L’allenatore toscano ha già fatto capire di voler riorganizzare la Juve intorno a Yildiz, esaltandone la creatività e restituendogli una posizione più congeniale. Contro l’Udinese si vedrà una prima bozza del nuovo assetto: il turco agendo da trequartista puro alle spalle di due punte, Vlahovic e David (o Openda), sostenuto da un centrocampo di equilibrio con Locatelli e Koopmeiners e da esterni più difensivi come McKennie e Cambiaso.
Dalla prossima settimana, quando Spalletti prenderà ufficialmente le redini della squadra, si inizierà a lavorare su nuovi sistemi di gioco, forse il 4-3-3, ma con un punto fermo chiaro: Yildiz sarà il cuore tecnico della Juventus, indipendentemente dal modulo.
Una Juventus costruita intorno a lui
La centralità di Yildiz non è solo tattica ma anche strategica. La dirigenza lo considera il simbolo della rinascita bianconera e un investimento da proteggere a tutti i costi. Arrivato nell’estate 2022 a parametro zero dal Bayern Monaco, il turco è oggi uno dei prospetti più ambiti d’Europa.
Proprio per questo, la società ha già avviato i colloqui per prolungare il contratto (attualmente in scadenza nel 2029) e adeguare l’ingaggio da 1,7 milioni di euro verso cifre da top player. L’obiettivo è duplice: blindarlo dalle offerte delle big straniere – Premier League e Real Madrid in primis – e garantirgli un progetto tecnico all’altezza del suo talento.
Spalletti e il nuovo corso
L’arrivo di Luciano Spalletti, tecnico di personalità e carisma, rappresenta il primo passo verso una Juventus più matura e competitiva. Il toscano dovrà ricostruire una squadra ferita, ma avrà una certezza da cui ripartire: Kenan Yildiz, il nuovo volto del futuro bianconero.
La Juventus ha scelto il suo faro. Adesso dovrà costruirgli intorno una squadra capace di sostenerlo, valorizzarlo e, soprattutto, proteggerlo dalle sirene di chi — da Madrid a Londra — ha già messo gli occhi su di lui.

