Tra mercato e campo, la Juventus si ritrova invischiata in una delle situazioni più delicate del momento. In un Mondiale per Club già complesso, dove le scelte tecniche si intrecciano con trattative di mercato in tempo reale, due nomi hanno catalizzato l’attenzione: Timothy Weah e Samuel Mbangula. Esclusi dalla gara contro il Manchester City, non per infortunio o turnover, ma per motivi legati al calciomercato. Una vicenda che ha preso pieghe inaspettate, fino a generare malumori dentro e fuori lo spogliatoio.
La Juventus aveva chiuso tutto con il Nottingham Forest: cessione in Premier League per entrambi, pacchetto completo e tempi stretti. Ma poi, il colpo di scena. Weah si è opposto al trasferimento, facendo saltare l’intera operazione. Il club inglese, infastidito e spiazzato dal dietrofront del giocatore americano, ha deciso di ritirarsi anche dalla trattativa per Mbangula, rendendo vana ogni trattativa già impostata. Uno stop che ha mandato su tutte le furie i dirigenti bianconeri, ma anche lo staff tecnico, che si era già mentalmente separato da entrambi.
Le parole durissime dell’agente: “Non trattate i giocatori come marionette”
A rendere il clima ancora più teso, è arrivato lo sfogo pubblico di Badou Sambague, agente di Weah, che sui social ha tuonato contro la gestione della Juventus: «Vedere gente comportarsi così, per soldi ed egoismo, mi ha profondamente deluso. È una vergogna. Finché ci sarò io, nessuno dei miei assistiti verrà spinto a destra o a sinistra come una marionetta.» Una dichiarazione che ha avuto l’effetto di una bomba. Perché il riferimento è chiaro: il malcontento non è legato solo alla trattativa saltata, ma alla decisione di escludere Weah dalla partita con il City, come se fosse già un ex.
La domanda ora è una sola: cosa farà la Juventus con Weah e Mbangula? La risposta, per ora, è prudente. Entrambi verranno reintegrati negli allenamenti, almeno formalmente, in attesa che nuovi scenari si aprano da qui alla fine della sessione. Tudor è stato chiaro: non intende puntare su di loro. E la dirigenza, che aveva programmato la cessione in tempi rapidi, si trova ora costretta ad aspettare.
Il Real all’orizzonte, ma il rebus resta aperto
In mezzo a tutto questo, c’è un Mondiale per Club da affrontare, e una sfida agli ottavi con il Real Madrid che rischia di diventare la montagna più dura da scalare. Il contesto tecnico e psicologico non è dei migliori. La sconfitta col Manchester City ha lasciato strascichi, e le tensioni legate al mercato complicano la gestione dello spogliatoio. Ma una cosa è certa: la Juventus considera Weah e Mbangula ancora in uscita. La porta resta aperta, l’addio è solo rinviato. La vera incognita è capire quanto tutto questo influenzerà un gruppo che, ora più che mai, avrebbe bisogno solo di compattezza.